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CRONACA NERA

Civitanova, un testimone spiega perché non è intervenuto: "Era feroce, ho chiamato la polizia"

Il racconto fatto da uno dei testimoni del brutale omicidio di Alika Ogorchukwu a Civitanova Marche. L'uomo ha fatto arrestare Ferlazzo

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

“Smettetela di dire che nessuno è intervenuto per salvare Alika, smettetela di accusarci di indifferenza, io c’ero mentre quell’energumeno uccideva Alika, ho provato a fermarlo, non ci sono riuscito, però ho chiamato la polizia e l’ho fatto arrestare“. Così uno dei testimoni del brutale omicidio di Alika Ogorchukwu, l’ambulante nigeriano massacrato di botte venerdì 29 luglio a Civitanova Marche da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo.

Omicidio di Civitanova, il racconto del testimone

L’uomo, uno dei testimoni oculari dell’aggressione, ha raccontato in una intervista a Repubblica quei terribili minuti vissuti venerdì pomeriggio lungo corso Umberto I. Si chiama Mariano e lavora all’ufficio dogane della città.

L’uomo ha spiegato che stava aspettando l’autobus in una fermata lì vicino e di non essersi accorto di nulla, fino a quando ha sentito le “urla disumane” di Alika Ogorchukwu. A quel punto si è girato e ha visto il 32enne campano che lo “massacrava a colpi di stampella”.

Civitanova, il testimone spiega perché non è intervenuto

“Era impossibile dividerli, quel tipo era feroce“, ha raccontato il testimone, spiegando perché non è intervenuto per fermare la selvaggia aggressione. “Gli gridavo ‘basta, lo ammazzi’, mi sono avvicinato e con un calcio ho allontanato la stampella con cui stava colpendo Alika. Inutile, perché Ferlazzo lo stava finendo a mani nude”.

Assieme a lui nei pressi c’erano una signora anziana, una ragazza e un altro anziano con il cane. “Come avremmo potuto fermare quell’uomo? Per questo – ha detto il testimone – rifiuto le accuse di razzismo e di indifferenza”.

Civitanovesi portano fiori sul luogo dell’omicidio  

Il testimone ha chiamato la polizia e indicato Ferlazzo

Il testimone ha raccontato di aver chiamato la polizia subito dopo aver allontanato con un calcio la stampella. “Quando ho visto Ferlazzo andare via, dopo aver ucciso il povero ambulante, ho temuto che non sarebbero arrivati in tempo per arrestarlo. Così – ha detto – appena ho visto avvicinarsi la macchina, mi sono buttato in mezzo alla strada per fermarli”.

Il tutto, spiega Mariano, è durato circa 17 minuti. Secondo il testimone, l’aggressore si sentiva così impunito che non si era nemmeno messo a correre dopo aver massacrato di botte e rubato il cellulare di Ogorchukwu. “Ho indicato l’assassino agli agenti e l’hanno arrestato”, ha detto.

Fonte foto: ANSA

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