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Ci sono 7 documenti sulla strage di Ustica non ancora declassificati: Matteo Renzi ha detto un'imprecisione

Il Ministero della Difesa ha riferito che 7 documenti sulla strage di Ustica non sono ancora stati declassificati: qual è il motivo

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

La strage di Ustica è tornata a tenere banco da qualche settimana e venerdì 15 settembre registra l’ennesima svolta. Secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa, infatti, tutti i documenti in suo possesso sono stati declassificati e versati all’Archivio di Stato, tranne 18. Di questi, 11 sono stati consegnati alla Procura di Roma il 28 settembre 2020: i restanti 7, invece, sono fermi. Non è ancora arrivato il nulla osta per consegnarli ai magistrati. Un dettaglio che va contro quanto sostenuto dall’ex premier Matteo Renzi (era stato lui, nel 2014, a firmare per farli desecretare) dopo le rivelazioni di Giuliano Amato in merito a un presunto coinvolgimento dei francesi nella strage.

I 7 documenti non declassificati

Come sottolineato dalla Difesa, 18 documenti sulla strage di Ustica sono ancora da declassificare e versare all’Archivio di Stato.

Di questi:

  • 11 sono stati consegnati alla Procura di Roma il 28 settembre 2020;
  • 7 sono in attesa del nulla osta “di competenza, a premessa del versamento” da parte degli enti originatori.

Un carabiniere osserva il relitto dell’aereo di linea DC9 della compagnia aerea italiana Itavia (precipitato vicino all’isola di Ustica, il 27 giugno 1980, facendo 81 vittime) ricostruito nell’hangar di Pratica Di Mare, Roma, il 15 dicembre 2003

Una richiesta, sottolinea il Ministero, “più volte reiterata, a partire dal 2015, per ottenere l’autorizzazione alla declassificazione e al loro relativo versamento”.

La precisazione dopo le parole di Giuseppe Dioguardi

Il Ministero della Difesa ha diffuso la comunicazione sui 18 documenti ancora non declassificati dopo l’intervista rilasciata dal maresciallo in congedo dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Dioguardi, a Repubblica.

Dioguardi, infatti, ha dichiarato che la Difesa avrebbe documenti classificati del Sismi che ricostruirebbero quanto accaduto la notte del 27 giugno 1980 nei cieli di Ustica.

Il Ministero, da parte sua, specifica che “tutti i documenti, di qualsiasi argomento, inerenti la strage di Ustica sono stati declassificati e versati presso l’Archivio centrale dello Stato”, dopo la cosiddetta ‘Direttiva Renzi‘, che il 22 aprile 2014 ha disposto la “declassifica e il versamento straordinario di documenti all’Archivio centrale dello Stato”.

Quindi, la precisazione: dopo la direttiva, nel 2014, “è stata condotta una ricognizione degli archivi della Segreteria speciale del Gabinetto del Ministero della Difesa, dove sono stati rinvenuti 1967 atti riferiti alla vicenda di Ustica. Documenti che sono stati tutti già versati, nel periodo 2015-2016, a eccezione di soli 18 documenti“.

Nel 2022, aggiunge la Difesa, “a seguito della ricognizione del “Archivio Lagorio” (Lelio Lagorio era ministro della Difesa all’epoca di Ustica, ndr) è stato rinvenuto un unico documento ‘non classificato’ riferito alla vicenda in questione. Tale documento, che riporta una situazione a caldo dell’evento, redatta a favore del capo di Gabinetto del tempo, è in fase di versamento, che sarà effettuato alla prima data utile”.

Come prevede la legge 124 del 2007 “l’accesso dell’Autorità giudiziaria alle informazioni classificate non è né può essere precluso” e si evidenzia che, “nel tempo e a tutt’oggi, sono in corso continue interlocuzioni con la procura della Repubblica di Roma in merito allo stato delle valutazioni sui documenti dati in consegna e in attesa della loro restituzione”, sottolinea il Ministero della Difesa.

Le parole di Matteo Renzi

Sul giornale da lui diretto, ossia Il Riformista, domenica 3 settembre è apparso un virgolettato di Matteo Renzi: “Nel 2014, appena diventato premier ho firmato l’atto per desecretare migliaia di carte, compreso i documenti di Ustica”. Affermazione verissima, come testimonia.

Il problema è la frase successiva: “Oggi tutte le carte ufficiali italiane della vicenda sono a disposizione dell’Autorita Giudiziaria. Tutte! Ringrazio il sottosegretario Mantovano per averne correttamente dato conto oggi” ha sottolineato l’ex premier.

In realtà, come spiegato dal Ministero della Difesa, 7 documenti non sono ancora a disposizione della Procura, perché in attesa del “nulla osta dagli enti originatori“.

Documenti che la Procura attende da 8 anni.

Cos’è la strage di Ustica

Con strage di Ustica si fa riferimento a un incidente aereo, avvenuto alle 20:59 del 27 giugno 1980 nel Mar Tirreno meridionale, nel tratto compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica.

Degli 81 passeggeri, tra cui c’erano 4 membri dell’equipaggio, non ci sono stati sopravvissuti.

Fonte foto: ANSA

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