Chi è Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola
La musica, le ambizioni da rapper e il raptus improvviso: chi è Moussa Sangare, assassino di Sharon Verzeni che ha confessato l'omicidio
Chi è Moussa Sangare, il reo confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni? Venerdì 30 agosto le notizie si rincorrono. In una notte, tra il 29 e il 30 agosto, i carabinieri lo hanno raggiunto alle 4 del mattino in un’abitazione di Suisio (Bergamo) e lo hanno arrestato per “gravi indizi di colpevolezza”. Il destino ha voluto che dalla tragedia al fermo sia passato un mese esatto. Si tratta di un italiano di origini africane di 31 anni che quella notte, in via Castegnate, avrebbe ucciso la barista 33enne senza motivo. A fornire i dettagli è stata la procuratrice aggiunta di Bergamo Maria Cristina Rota nel corso della conferenza stampa tenutasi alle 12.
- Chi è Moussa Sangare
- La musica
- I conoscenti
- Le indagini, dall'uomo in bicicletta all'arresto
- La confessione dell'omicidio di Sharon Verzeni
Chi è Moussa Sangare
31 anni, disoccupato, nato da genitori originari del Mali. Moussa Sangare è nato a Milano e vive a Suisio, in provincia di Bergamo, che dista appena cinque chilometri da Terno d’Isola, dove invece viveva Sharon Verzeni in una villetta insieme al fidanzato Sergio Ruocco, idraulico di 37 anni.
Secondo quanto riferito dalla procuratrice Rota e riportato da Corriere della sera, Sangare è incensurato ma risulta indagato per maltrattamenti nei confronti della madre e della sorella. Avrebbe anche avuto dei problemi di droga.
Secondo le indiscrezioni, alla sorella avrebbe puntato il coltello alle spalle. In tal senso il 31enne è in attesa di una notifica di conclusione delle indagini.
A quanto pare Sangare sarebbe affetto da disturbi psichici non certificati. Dopo l’arresto l’uomo ha confessato l’omicidio ma non è stato in grado di fornire un movente. Secondo la procuratrice Rota, il 31enne non sarebbe legato al mondo dello spaccio né al terrorismo. Soprattutto non conosceva la vittima.
La musica
Moussa Sangare era appassionato di musica. Anni fa aveva intrapreso una carriera da rapper. La massima notorietà l’aveva raggiunta nel 2016, partecipando con il nome d’arte di “Moses” al video del rapper Izi per la canzone “Scusa”. Aveva collaborato anche con il rapper Ernia. Il suo sogno era andare a “X Factor”.
I conoscenti
Il quotidiano Il Giorno pubblica le voci di alcuni conoscenti di Moussa Sangare. In paese, dicono, lo si vedeva spesso circolare a bordo di un monopattino elettrico.
La famiglia è piuttosto conosciuta anche perché la madre lavora come cuoca all’asilo. Il padre è invece morto per una malattia. Anni fa Sangare si era trasferito nel Regno Unito per lavorare come cameriere.
Poi era tornato in Italia, dedicandosi a lavoretti saltuari. “Per un periodo aveva lavorato per me, consegnava le pizze“, racconta il titolare di una pizzeria. Era un ragazzo normale. L’ho incontrato 15 giorni fa, abbiamo parlato tranquillamente. Poi è entrato nel bar perché doveva cambiare dei soldi”, aggiunge.
Le indagini, dall’uomo in bicicletta all’arresto
Nella notte tra il 29 e il 30 luglio, intorno all’1, Sharon Verzeni è stata uccisa mentre si trovava in via Castegnate per una passeggiata notturna. La donna è riuscita a contattare i soccorsi: “Mi ha accoltellato”, ha detto all’operatore del 118.
I carabinieri hanno passato al setaccio tutte le immagini delle videocamere di sorveglianza dell’area interessata, ma il punto in cui si è consumato l’omicidio non è coperto dagli occhi elettronici. Tuttavia, le immagini hanno mostrato un uomo che si allontanava velocemente e in contromano dal luogo del delitto a bordo di una bicicletta.
Così gli inquirenti si sono messi alla ricerca dell’uomo in bicicletta. In un mese sono riusciti a identificarlo grazie ai vestiti indossati e allo stesso mezzo usato, fino ad arrivare a individuare la sua abitazione. Come già riportato, nella notte tra il 29 e il 30 agosto Moussa Sangare è stato arrestato.
La confessione dell’omicidio di Sharon Verzeni
Moussa Sangare è reo confesso: di fronte ai militari ha ammesso di aver ucciso Sharon Verzeni in via Castegnate. Nel dettaglio, in quel momento il 31enne stava transitando a bordo della bicicletta, quando ha notato la 33enne che passeggiava da sola.
Quindi ha invertito il senso di marcia, ha impugnato il coltello e ha sferrato un colpo al torace su Sharon, per poi infierire con altri tre fendenti. Dopo il delitto il 31enne si è allontanato velocemente da via Castegnate e si è spinto verso l’Adda, dove si è liberato dei vestiti insanguinati e del coltello. Tra i reperti recuperati dagli inquirenti ci sarebbero altri coltelli che ora sono a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Sul movente dell’omicidio il 31enne non ha fornito un movente. “Ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa“, ha detto ai carabinieri dopo l’arresto, con la presenza del suo avvocato.