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POLITICA ESTERA

Chi è lo speaker Kevin McCarthy cacciato dalla Camera Usa: è la prima volta, decisivo il voto dei repubblicani

Per la prima volta nella storia uno speaker viene destituito dalla Camera Usa: è il caso di Kevin McCarthy, repubblicano. Il disegno di Donald Trump

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Non era mai successo. Per la prima volta nella storia, la Camera degli Stati Uniti destituisce il suo speaker. Si tratta di Kevin McCarthy, repubblicano, sostituito da Patrick McHenry, nominato ad interim dopo il voto. Cosa è successo negli Usa e perché si parla anche dell’influenza di Donald Trump.

Perché McCarthy è stato cacciato dalla Camera

Lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy è stato destituito con una mozione di sfiducia: è la prima volta nella storia americana.

A proporre la mozione era stato il collega di partito, il deputato Matt Gaetz, un fedelissimo di Donald Trump.

L’ex speaker della Camera Usa, Kevin McCarthy

A votare contro di McCarthy sono stati 216 deputati, contro 210 di chi lo ha sostenuto: in sostanza, ha pesato la scelta di 8 deputati repubblicani, coi democratici che non hanno aiutato lo speaker, dando forse un assist a Trump.

Lo scontro Gaetz-McCarthy

Figlio di un pompiere e di una casalinga di origini italiane, entrambi democratici, McCarthy è nato in California ha iniziato lavorando in un chiosco di panini per potersi pagare gli studi.

Era stato accusato – poi tutto è stato archiviato – di una relazione con una minorenne e di sfruttamento della prostituzione.

Gaetz però ha puntato il dito contro di lui sottolineando che stesse flirtando con l’opposizione: in particolare di aver fatto approvare il rinvio dello shutdown di un mese e mezzo con i voti dei dem e di avere un “accordo collaterale segreto” con Biden per continuare a finanziare Kiev con una legge ad hoc. “Fatti sotto”, gli aveva risposto lo speaker, prima di mettere al voto l’istanza, deciso a non restare più ostaggio di un manipolo di colleghi ‘Maga’ (Make America great again) e a giocarsi tutto nella sfida frontale.

Il discorso di McCarthy

Dopo il voto, McCarthy ha dichiarato di aver “perso una votazione”, ma di aver “combattuto per ciò in cui credo e io credo nell’America”.

Non si è detto pentito “per aver negoziato” con i democratici, “mi hanno insegnato a risolvere i problemi non a crearli”.

Poi ha concluso confermando che non si ricandiderà.

Perché si parla dell’influenza di Trump

Secondo gli analisti politici americani, la caduta di McCarthy rappresenta la conferma della presa di Donald Trump sul partito repubblicano.

Gaetz sarebbe stato mosso da Trump in quanto esponente di una fronda parlamentare legata all’ex presidente, deciso ad arrivare alla resa dei conti con l’establishment repubblicano per dettarne la linea.

Fonte foto: ANSA

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