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Chef Rubio condannato dal tribunale di Milano per un post contro Israele: la sua reazione sui social

Il Tribunale di Milano ha condannato Chef Rubio per un posto contro Israele: dovrà risarcire anche un quotidiano online

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, è stato condannato dal Tribunale di Milano per un post pubblicato sui social contro Israele. L’ex conduttore, che in passato era già stato indagato per alcune esternazioni social poco condivisibili, è stato raggiunto dall’ordinanza della “Sezione prima civile” del tribunale meneghino e su X, l’ex Twitter, ha reagito alla condanna.

Il post social che ha portato alla condanna

A portare il Tribunale di Milano, nella Sezione prima civile, a pronunciarsi contro Chef Rubio è stato un post che lo stesso Rubini aveva condiviso sui social dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.

Un messaggio, quello dell’ex conduttore, che era rivolto contro Linkiesta, accusata e offesa dall’artista. Rubini, infatti, accusava la testa di essere sionista. E nel messaggio c’erano anche delle minacce: “Un giorno – scriveva – dovrete rispondere del vostro supporto ai coloni terroristi ebrei“.

La condanna del Tribunale meneghino

E nella giornata di giovedì 23 novembre Rubini è stato raggiunto dall’ordinanza del Tribunale che gli ha notificato la condanna.

Chef Rubio, infatti, è stato condannato dal giudice Andrea Manlio Borrelli a “rimuovere immediatamente” il post in cui offendeva Linkiesta, ma non solo. Alla testata, infatti, verranno anche risarciti 2.700 euro.

A svelarlo è lo stesso ex conduttore, pubblicando la sentenza del giudice e commentando di rispettare il provvedimento del magistrato “anche se non lo condivido“. La condanna, tra l’altro, prevede che il dispositivo venga pubblicato “in posizione fissa sul profilo X per 30 giorni”. E Rubini, a partire dal 29 novembre, ha deciso di eseguire quanto richiesto.

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I precedenti controversi

Ma come detto, Rubini non è nuovo a messaggi social controversi che gli hanno portato indagini e denunce a suo carico. In passato Chef Rubio era stato indagato infatti per le sue esternazioni sui social tra cui, lo scorso gennaio, proprio in occasione del Giorno della Memoria.

A inizio 2023, infatti, Rubini è stato denunciato insieme con altre 19 persone, tra cui medici e no-vax, per le ingiurie nei confronti della senatrice Liliana Segre che l’ex conduttore aveva poi invitato “a condannare i crimini di Israele pur sapendo quanto lei non si occupi di politica quando si tratta di Palestina”.

Fonte foto: ANSA

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