Offese online a Liliana Segre, Chef Rubio tra i 20 indagati per diffamazione nei confronti della senatrice
Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, è tra le persone accusate di diffamazione a mezzo telematico per i post ingiuriosi contro Liliana Segre
C’è anche Gabriele Rubini, alias Chef Rubio, tra le 20 persone che sono state denunciate dai carabinieri di Milano per i post diffamatori e ingiuriosi pubblicati sui social contro la senatrice Liliana Segre. Per tutti, l’accusa è di diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali. Lo riporta il Corriere della Sera.
La vicenda
L’inchiesta della sezione telematica del nucleo investigativo è partita dalla denuncia presentata dalla stessa Liliana Segre il 6 dicembre 2022 ai militari dell’Arma di Milano per una serie di messaggi antisemiti e ingiurie ricevute sul web tra ottobre e dicembre 2022.
Al termine delle indagini disposte dalla Procura è stato possibile risalire ai titolari di una serie di profili anonimi da cui la senatrice Segre aveva ricevuto le offese.
“La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura – aveva affermato Segre lo scorso novembre, in occasione del forum nazionale delle donne ebree d’Italia organizzato a Milano – nonostante io sia la più vecchia d’Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatte anche perché sono vaccinata, e non sono una no vax”.
“Per tanto tempo sono stata in silenzio su queste persone che mi insultano, ma adesso denuncio. Poi è anche di cattivo augurarmi la morte a 92 anni”, aveva aggiunto la senatrice a vita.
Gli indagati
Gli indagati provengono da diverse regioni italiane, dal Veneto al Lazio, dal Piemonte alla Calabria. Soltanto uno è residente a Milano, un artigiano di 37 anni. Il più anziano ha 74 anni mentre il più giovane 21.
Si tratta di 17 uomini e 3 donne, indentificati e segnalati all’autorità giudiziaria, tra i quali un assicuratore, un mediatore creditizio, alcuni impiegati e agenti di commercio, due medici, un’infermiera, di varia estrazione sociale.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nessuno di loro apparterrebbe a gruppi antisemiti o formazioni riconducibili all’area di estrema destra. Soltanto un 47enne di Pietrasanta (Lucca), avrebbe alle spalle un precedente nel 2014 per manifestazione a sostegno del disciolto partito fascista.
Indagato Chef Rubio
Anche Gabriele Rubini, ex rugbista e cuoco noto in televisione come Chef Rubio per il suo programma “Unti e Bisunti”, risulta tra gli indagati, nonostante abbia da subito negato di aver minacciato Liliana Segre ma di averla invitata “a condannare i crimini di Israele pur sapendo quanto lei non si occupi di politica quando si tratta di Palestina”, come aveva scritto in un post.
Come ricordato da Repubblica, il cuoco è già a processo per diffamazione a Ferrara per un tweet su Federico Aldovrandi, nel quale insulta i quattro poliziotti condannati a tre anni e sei mesi (tre anni condonanti dall’indulto) per la morte del 18enne a seguito di un intervento di polizia, il 25 settembre 2005.
Sempre tramite Twitter, nel settembre del 2020 aveva dato del “patetico burattino sionista e sorcio parassita” all’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, che lo aveva immediatamente querelato, chiedendogli i danni.
Per mettere un punto sulla vicenda Chef Rubio ha offerto all’assessore un risarcimento di mille euro tramite una lettera di scuse.
“Accetto le scuse dello chef e destinerò l’intero risarcimento alla Fondazione Museo della Shoah di Roma – ha detto Ricca -. Credo sia il modo migliore per commemorare il Giorno della Memoria. Come rappresentanti delle istituzioni, ma anche come italiani, abbiamo il dovere di mantenere sempre alta la guardia contro l’antisemitismo. Di questo ho fatto una missione personale e politica”.