NOTIZIE
CULTURA E SPETTACOLO

Centinaia di risarcimenti chiesti a Chiara Ferragni, le testimonianze raccolte dal Codacons: "Noi truffati"

"Balocco gate", il Codacons consegnerà un dossier con più di 200 segnalazioni effettuata dai consumatori alla Guardia di finanza. Altri guai in vista per Chiara Ferragni

Pubblicato:

Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il “Balocco gate” si sta rivelando un vero e proprio tsunami per Chiara Ferragni. Tra i tanti guai che lo scandalo del pandoro sta procurando all’influencer, ora se ne aggiunge un altro: il Codacons, l’associazione dei consumatori, ha raccolto oltre 200 mail di persone che hanno acquistato il dolce e che ora si sentono truffate. Il dossier, con tutti i messaggi di posta elettronica raccolti, sarà consegnato alla Guardia di Finanza.

I consumatori che si sentono truffati da Chiara Ferragni e Balocco: le testimonianze

“Noi abbiamo acquistato il pandoro proprio perché la nostra neonata era stata curata dal Regina Margherita e pertanto abbiamo scelto questo pandoro. Non abbiamo lo scontrino ma la foto del dolce”. È una delle tante mail spedite al Codacons.

Sono centinaia i cittadini che si sentono truffati dopo aver acquistato, a prezzo maggiorato, il pandoro Balocco griffato Ferragni, il Pink Christman. Credevano che il loro gesto avrebbe dato una mano all’ospedale Regina Margherita di Torino. Si è scoperto poi che in realtà le vendite del dolce non c’entravano nulla con la donazione al nosocomio.

“Ci sentiamo traditi e truffati”, si legge in un’altra mail che così prosegue: “L’anno scorso abbiamo acquistato un pandoro Balocco in collaborazione con Chiara Ferragni. Nonostante le nostre poche risorse economiche e il prezzo non irrisorio del pandoro, ci sembrava comunque una buona iniziativa per aiutare chi è meno fortunato di noi. Per noi è stata una spesa che abbiamo fatto con il cuore; per questo motivo, sono qui a richiedere un rimborso“.

Un’altra consumatrice ha spiegato di aver comprato “15 pandori (stupida) come regali di Natale a cugine ed amiche”. Quindi aggiunge: “Scherzare e far danaro sulla sorte dei meno fortunati è una cosa pessima, credo che dovrebbero rimborsare oltre al costo del pandoro anche i danni morali“.

Altra mail: “Ho acquistato 5 pandoro Balocco/Ferragni (pagamento bancomat) direttamente nella bottega Balocco in Fossano e mi sento presa in giro in quanto ho fatto questi acquisti sapendo che il ricavato andava per aiutare dei bambini“.

Tra coloro che si lamentano c’è anche chi non vuole “rimborsi per le cifre pagate per l’acquisto del pandoro”, ma parla di operazione “disdicevole”.

E ancora, ecco chi ha fatto sapere di aver comprato “un pandoro per mia figlia, per il colore rosa e perché molti anni fa ho lavorato come volontario clown in corsia a Genova con alcune persone che andavano a fare i clown al Regina Margherita e mi sembrava un gesto carino donare soldi per questa causa”.

Un altro consumatore ha raccontato di averli comprati “su insistenza di mia figlia perché li aveva visti su Instagram, nonostante il prezzo perché c’era l’opportunità di fare qualcosa di buono ma a quanto pare non è servito a nulla”.

L’azione collettiva promossa dal Codacons che punta ai rimborsi e ai danni morali

Il Codacons ha avviato un’azione collettiva con il fine di far ottenere un risarcimento ai consumatori pari al prezzo aggiuntivo rispetto a quello dei pandori non griffati dall’influencer. Oltre a ciò mira a un risarcimento per danno morale di 500 euro.

L’associazione ha calcolato in 1,65 milioni di euro i presunti danni per gli acquirenti del pandoro griffato. Un dato “calcolato sugli oltre 290mila pandori venduti nel 2022 (su un totale di 362.577 pezzi commercializzati) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro normale Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell’influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti”.

Codacons, la sezione “Anche tu vittima del pandoro-gate”

Sul suo sito il Codacons ha aperto una sezione chiamata “Anche tu vittima del pandoro-gate” nella quale gli utenti possono segnalare gli acquisti effettuati e avere assistenza gratuita come parti offese per tentare di ottenere i risarcimenti.

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963