Cattura nel Po il pesce siluro record, il sogno di Alessandro Biancardi: "Ora voglio una trasmissione in tv"
Parla l'uomo dei record che ha catturato (e poi liberato) il pesce siluro più lungo mai esistito: è Alessandro Biancardi, imprenditore del Mantovano
È già una celebrità in tutto il mondo. L’italiano Alessandro Biancardi, 43 anni, è l’uomo che ha catturato, nelle acque del Po, il pesce siluro più lungo della Storia. Un traguardo che potrebbe presto farlo entrare nel Guinnes World Record, e magari portarlo a condurre un programma tv, come ha rivelato di sperare lui stesso, raggiunto dai microfoni di Virgilio Notizie. Di professione imprenditore edile, dedica il suo tempo libero alla sua grande passione, quella della pesca sportiva.
Chi è Alessandro Biancardi, l’italiano che ha catturato il “mostro del Po”
Il nome di Alessandro Biancardi è rimbalzato negli scorsi giorni sulle testate nazionali e internazionali per la sua impresa. L’imprenditore edile di Ostiglia, in provincia di Mantova, già da piccolo ha iniziato a coltivare l’hobby della pesca sportiva.
“All’età di 5 anni mio padre mi portava a pescare al fiume accanto a casa, e da lì è nata la mia passione. Negli anni dopo ha iniziato a iscrivermi a gare e concorsi. Poi a 18 anni mi sono appassionato alla pesca al siluro”. Un’attività inusuale, che ha accompagnato lo sportivo “tutti i giorni, con costanza, dedizione e pazienza. E così sono arrivato a un ottimo livello”.
La pesca sportiva al siluro conta ormai migliaia di appassionati in tutta Italia, che la praticano nel Po e nell’Adige, dove questa specie alloctona – ma presente nei fiumi italiani da oltre mezzo secolo – ha le condizioni ideali per proliferare, anche a discapito dei pesci locali. “Qua hanno trovato il loro habitat. Nascono e si riproducono molto velocemente. Ma in tutta Europa è un’attività molto diffusa”.
La cattura nel Po del pesce siluro da record: è lungo ben 2,85 metri
Nonostante i tanti pescatori che si cimentano in questa pratica, solo Alessandro Biancardi può dire di aver catturato il pesce siluro più lungo di cui si abbia mai avuto notizia: ben 2,85 metri, praticamente il doppio di un già impressionante esemplare adulto. “Dieci anni fa era stato battuto il record con uno di 2,67 metri. Due mesi fa dei ragazzi tedeschi hanno catturato, proprio nel Po, un pesce siluro di 2,80 metri. Pensavano di tenersi il primato, hanno festeggiato e si sono ubriacati. Ma poi sono arrivato io”.
Lo sportivo si è trovato faccia a faccia con “un pesce veramente enorme. È stato un incontro inaspettato anche per me. È da 23 anni che vado al fiume ogni giorno, ho preso migliaia di pesci, anche di uno o due metri e oltre. Massimo 2,60 metri però. È stata davvero una sorpresa. Non avrei immaginato di battere un record”.
La misurazione è stata effettuata alla presenza di ben 10 testimoni, seguendo un iter ben consolidato nel mondo della pesca. È stato portato su un telo apposito, fatto di un materiale che non provoca escoriazioni al pesce, ed è stato sempre tenuto bagnato con acqua fresca per evitare i danni del sole diretto.
Purtroppo non è stato possibile pesare il maestoso animale, che la stampa ha ribattezzato come il mostro del Po. “Per un pesce del genere si può solo stimare il peso. Per effettuare la pesatura bisogna utilizzare un piedistallo. Bisogna metterlo dentro un sacco, ma facendolo si rischia che si pieghi su se stesso e venga schiacciato dal proprio peso, e la compressione degli organi interni potrebbe causarne la morte”.
“In base alla sua lunghezza e alla sua circonferenza, è stato stimato un peso di circa 150 chili”. Un bell’avversario per chi osa sfidarlo, considerando che “lo spinning si pratica con una canna leggera e un filo molto più sottile rispetto a quelli usati nella pesca statica. Ho fatto una fatica doppia! Poi 45 minuti di combattimento con il pesce siluro sono stati come un tiro alla fune contro cinque persone!”.
La strada di Alessandro Biancardi verso il Guinness World Record
L’ingresso nel Guinness dei Primati non è però scontato. “Non è una cosa semplice far registrare il record. Io ho mandato tutta la documentazione, ma sicuramente si andrà per le lunghe”, ha spiegato Alessandro Biancardi a Virgilio Notizie. “Le regole sono molto severe. Bisogna avere tutto in regola e dimostrare che il pesce non sia stato danneggiato e che siano state seguite tutte le procedure”.
Ma anche se non dovesse arrivare il riconoscimento ufficiale, “per me resta sempre un record. Sto ricevendo chiamate da tutto il mondo, messaggi. Tutti hanno visto le foto del pesce e hanno detto che è stata un’impresa spettacolare, decisamente fuori dal comune. Le persone lo sanno, mi basta questo”.
Poco prima della nostra intervista, Alessandro Biancardi era al telefono con una testata giapponese. Non si aspettava questa fama improvvisa, ma spera che ora arrivi la proposta lavorativa dei sogni. “Mi piacerebbe condurre un programma televisivo sulla pesca”. D’altronde “il treno passa una volta solo nella vita, e sarebbe bello mettere a frutto questa improvvisa celebrità per informare le persone e far conoscere lo sport che amo”.
Le polemiche per la cattura del pesce siluro record nel fiume Po
Qua in Italia però è difficile trovare anche solo sponsor fedeli, come lo è MADCAT con lo sportivo di Ostiglia. Nel nostro Paese il pesce siluro viene considerato “come un orco, come un assassino. Dicono che mangia tutto, ma anche noi esseri umani lo facciamo. È la natura. Quell’animale non è un mostro. I problemi nei nostri fiumi sono altri: l’inquinamento e il bracconaggio su tutti. Ci sono pescatori di frodo che usano la corrente elettrica e uccidono la fauna indiscriminatamente”.
“Quel pesce, essendo così grande, ne deve aver scampate tante di disgrazie, tra pescatori, bracconieri, inquinamento! È stato bravo a resistere. E alla fine ha incontrato me, che l’ho rilasciato in acqua. Ho molto rispetto dell’ambiente e degli animali. Io ogni tanto raccolgo della plastica e la porto a casa, quando mi capita di passare in barca. Io cerco di fare il possibile per il Grande Fiume, però purtroppo la gente non capisce e critica tutto”.
Tanto che proprio attorno alla cattura del mostro del Po si è scatenata una bufera di commenti, tra chi ha accusato ingiustamente Alessandro Biancardi di aver ucciso il pesce siluro e chi invece ha criticato aspramente proprio la decisione di liberarlo di nuovo in acqua. “La legge dice di abbatterlo”, ha confermato lo stesso sportivo. “Ma su questo bisogna fare una profonda riflessione”.
“Se lo lascio libero prendo la multa, se lo uccido gli animalisti fanno una rivolta. Se lo lascio a riva vengo sanzionato, se decido di smaltirne il corpo devo pagare. Quindi qual è la soluzione? Non c’è. Ma come faccio a trasportare un pesce da un quintale? Lo dovrei buttare nell’umido? Dovrei chiamare una ditta specializzata, ma sarebbe un onere troppo grande. Io voglio fare il mio dovere da onesto cittadino, ma devo essere messo nelle condizioni”, ha sottolineato il pescatore.
Per poi concludere che “per me dare la libertà a un pesce, che ha tutto il diritto di vivere come noi esseri umani e che mi ha regalato una gioia immensa, che trasmetterò ai miei futuri figli, è stata la cosa migliore. Magari altri pescatori avranno la fortuna di catturarlo. È stata un’emozione unica, e mi sta permettendo di realizzare dei piccoli e grandi sogni. Stanno arrivando già richieste da parte di potenziali sponsor. Ora spero tanto di ricevere la chiamata di qualche produttore televisivo. Se qualcuno si vuole fare avanti, sono a disposizione!”