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CRONACA NERA

Catania, infermiere arrestato dopo la riesumazione di due cadaveri: l'accusa è di duplice omicidio

Nella città siciliana è stato arrestato un infermiere: su di lui pende l'accusa di duplice omicidio

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Vincenzo Villani Conti, infermiere di 50 anni, è stato arrestato a Catania. L’accusa è di duplice omicidio. Le vittime sono due donne ricoverate in un ospedale della città siciliana.

Trovate dosi massicce di diazepam e midazolam nei corpi delle vittime

Dagli accertamenti tecnici e tossicologici, disposti dalla procura dopo la riesumazione delle salme, nei corpi delle vittime è emersa la presenza di dosi massicce di diazepam e midazolam, farmaci controindicati per le patologie di cui soffrivano le pazienti.

Secondo gli investigatori, le due donne sarebbero morte durante il turno di lavoro di notte dell’infermiere.

Le vittime erano ricoverate nel reparto di medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza.

La versione degli inquirenti

Per chi indaga, i farmaci sarebbero stati somministrati “con modalità estranee ad esigenze terapeutiche” e nelle cartelle cliniche non risultava indicata la prescrizione dei farmaci, “proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte” dalle vittime.

Inoltre la somministrazione eccessiva dei medicinali sarebbe provata dal fatto che “pur a distanza di diversi mesi dalla morte”, nei corpi sarebbero presenti “tracce significative” dei principi farmacologici.

Per gli inquirenti “nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al midazolam e al diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio”.

L’infermiere si trova ora in carcere

“E considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire una controindicazione specifica alla somministrazione”, aggiunge chi sta portando avanti le indagini.

L’infermiere, attualmente, è rinchiuso nella casa circondariale di Catania.

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