Assolta l'infermiera di Piombino, ribaltata in Appello la condanna a Fausta Bonino per la morte dei pazienti
L'infermiera condannata all'ergastolo per le morti sospette all'ospedale di Piombino dove lavorava è stata assolta
Assolta per non aver commesso il fatto. L’infermiera Fausta Bonino, condannata in primo grado per quattro delle 10 morti anomale di pazienti nell’ospedale di Piombino, in provincia di Livorno, è stata scagionata con formula piena dalla Corte d’Appello di Firenze, che ha ribaltato la sentenza di ergastolo per omicidio volontario del 2019. Lo riporta il Corriere della Sera.
Assolta l’infermiera di Piombino, la condanna all’ergastolo per omicidio volontario
Bonino era già stata assolta per gli altri sei casi per i quali era a processo, perché “il fatto non sussiste” così come anche dall’accusa di abuso d’ufficio. Il tribunale di Livorno l’aveva però condannata al carcere a vita in relazione ai quattro decessi che sarebbero stati provocati da iniezioni di eparina, un anticoagulante comune all’interno degli ospedali. Il farmaco era stato rilevato proprio nelle autopsie di quattro pazienti, ai quali non doveva essere somministrato.
Secondo il verdetto della Corte d’Assise d’appello di Firenze invece, l’infermiera non ha ucciso i dieci pazienti nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Piombino. I giudici l’hanno però condannata a un anno e mezzo con l’accusa di ricettazione, per aver preso alcuni farmaci in ospedale.
Una dose di eparina sequestrata in relazione ai decessi anomali dell’ospedale di Piombino
Assolta l’infermiera di Piombino, le parole di Fausta Bonino
“Assolta, finalmente! Mi sembrava di aver frainteso le parole del giudice!” è stata la reazione Fausta Bonino, uscendo dall’aula di tribunale abbracciata dal figlio e sopraffatta dalla commozione.
“L’ho sempre detto: non ho ucciso nessun paziente e oggi i giudici mi hanno creduta. Non potevano accusarmi – ha detto – per delle menzogne dette da qualcuno, non c’era altro”.
“Lasciateci godere da soli questo momento, vi prego” ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti, emtre veniva portata via dai familiari.
Assolta l’infermiera di Piombino, la vicenda
L’infermiera fu arrestata nel marzo del 2016 dai carabinieri del Nas, in esecuzione di una misura di custodia cautelare con l’accusa di aver provocato la morte di 14 pazienti del reparto di rianimazione dove lavorava.
Si erano poi ridotti a dieci i decessi contestati, avvenuti per emorragie improvvise che, secondo le ipotesi degli inquirenti, sarebbero da riportare alla somministrazione di massicce dosi di eparina, anticoagulante che non risultava prescritto dai medici ad alcuni dei degenti poi deceduti.