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Caso di colera in Sardegna con un 71enne ricoverato in ospedale a Cagliari: mistero sulle origini del contagio

A distanza di 50 dall'ultimo caso ufficiale registrato, un paziente è risultato positivo al colera in Sardegna: la raccomandazione dei medici

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Dopo ben 50 anni, il colera è tornato in Sardegna: l’ultimo caso ufficiale risaliva al 1973 ma ora è stata riscontrata la presenza del vibrione in un paziente ricoverato all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari.

Chi è il paziente affetto da colera in Sardegna

Il paziente affetto da colera è un 71enne originario di Arbus, nel sud Sardegna, ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari.

Stando a quanto riferito all”ANSA’ dal responsabile del reparto Infettivi del Santissima Trinità, Goffredo Angioni, l’uomo “sta meglio. La situazione è in fase di normalizzazione e sotto controllo. La diagnosi è emersa da un controllo su pregresse patologie”. Il manager della Asl Marcello Tidore, sempre all”ANSA’, ha confermato: “La situazione è sotto controllo“.

Il colera mancava da 50 anni in Sardegna.

Come si è infettato

L’uomo è ricoverato in ospedale da 5 giorni. Allo stato attuale, il luogo e il giorno del contagio sono sconosciuti. L’anziano soffre di patologie cardiache e non avrebbe fatto recentemente viaggi all’estero. I primi sintomi li ha accusati circa un mese fa e questo elemento rende difficile stabilire il momento preciso del contagio.

L’emergenza è scattata nella giornata di martedì, quando l’anziano è arrivato all’ospedale di Is Mirrionis dopo un ricovero in un’altra struttura sanitaria: accusava disturbi gastrointestinali e, dopo alcuni trattamenti che non hanno portato miglioramenti, si è fatta avanti l’ipotesi del batterio. Sono stati, quindi, avviati gli accertamenti di rito, con il conseguente trasferimento nel reparto di Malattie infettive del Santissima Trinità, ed è scattato il protocollo previsto in questi casi.

La certezza del colera è arrivata poco dopo dai risultati delle colture, dalle quali è emersa la presenza del batteria vibro cholerae. Maggiore chiarezza sull’origine dell’infezione è attesa dai risultati di alcuni test, attesi per giovedì 13 luglio.

Il paziente è in isolamento ed è già in corso l’attività di tracciamento per rilevare eventuali casi di contagio tra le persone che abitualmente vivono con il paziente o lo frequentano.

La raccomandazione

Il manager della Asl Marcello Tidore, all”ANSA’, ha sottolineato alcune raccomandazioni: “Soprattutto d’estate, la raccomandazione è quella di fare attenzione alla potabilità dell’acqua. Preferibile sempre consumare cibi cotti, se crudi devono essere stabulati o abbattuti”.

Fonte foto: iStock - Peter Horrox

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