Casellati, 124 voli di Stato in un anno: scoppia la polemica
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, avrebbe usato l'aereo di Stato per 124 volte in un anno: anche per andare in vacanza
Record di voli di Stato per Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il quotidiano Repubblica ha ricostruito il numero esatto di viaggi sul Falcon 900 dell’Aeronautica militare da maggio 2020 ad oggi, a disposizione della presidente del Senato. Fonti di Palazzo Madama hanno fornito una spiegazione, la Casellati invece ha preferito non rispondere alle domande dei giornalisti di Repubblica.
Casellati, record di voli di Stato “per evitare il Covid”
Secondo Repubblica, la Casellati avrebbe usufruito del Falcon 900 per 124 volte, di cui 97 sulla rotta Roma-Venezia, andata e ritorno. Si tratta della rotta che collega il luogo di lavoro, Roma, a quello di casa: la famiglia della seconda carica dello Stato, infatti, risiede a Padova.
In altri 6 casi, aggiunge Repubblica, il Falcon ha volato da Roma ad Alghero, a metà agosto: come riportato dalla stampa locale, proprio nei giorni in cui la presidente era in vacanza in Sardegna.
La Casellati, essendo la ‘vice’ di Mattarella, non deve chiedere un’autorizzazione per usare l’aereo di Stato, come invece sono tenuti a fare i ministri.
Ma perché usare il Falcon per spostarsi dal Veneto al Senato? Fonti di Palazzo Madama, citate da Repubblica, spiegano che prima del Covid, la Casellati si muovesse con voli di linea o in treno. Avrebbe usato dunque il Falcon per ragioni di tutela della salute e perché non può fare lunghi percorsi in macchina per un problema alla schiena, sottolineano fonti del Senato.
Chi può usare l’aereo di Stato in Italia
Ma chi può usare l’aereo di Stato in Italia? E quante volte? Un decreto legge, quello del 6 luglio 2011, stabilisce che l’uso è riservato al presidente della Repubblica, quelli di Camera e Senato, al premier e al presidente della Corte costituzionale, senza dare per forza una giustificazione e senza rendere i voli pubblici.
Interpellata, la presidente del Senato non ha voluto commentare e rispondere a domande di Repubblica.
Sui social, soprattutto su Twitter, è esplosa la polemica per quello che diversi utenti definiscono un abuso.