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Caro bollette nei condomini, perché si rischia un aumento della morosità: l'appello di Anaci a Giorgia Meloni

Il caro bollette colpisce gli italiani anche per le conseguenti morosità: l'appello di Francesco Burrelli (Anaci) a Giorgia Meloni

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Cristina Maccarrone

GIORNALISTA

Cristina Maccarrone è giornalista, SEO copywriter e formatrice freelance. Scrive per giornali online, brand magazine e blog aziendali di lavoro, economia, diritti, HR, università e welfare.

Quando si parla di caro bollette si pensa sempre alle difficoltà che le persone hanno a pagare le spese relative ai consumi di luce e gas nelle loro case, ma non si pensa a quanto possano incidere gli aumenti anche sulle spese condominiali. Cifre destinate ad aumentare notevolmente e, con esse, la percentuale di morosità di chi cioè non solo paga in ritardo, ma in questo momento non riesce a pagare per nulla.

Anche se in realtà, come spiega a Virgilio Notizie il presidente dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci), Francesco Burrelli, “gli aumenti sono iniziati molto tempo prima. Ecco perché la situazione è più drammatica di quello che si possa credere. Inoltre, dobbiamo considerare che sono sempre di più i nuovi poveri, persone che prima avevano uno stipendio e riuscivano a sostenere queste spese, ma che ora, proprio perché le aziende per cui lavorano sono in difficoltà o hanno chiuso per il caro bollette, non hanno più uno stipendio”.

Lo stesso Burrelli ha voluto lanciare un appello al nuovo Governo. Ecco cosa ha chiesto.

Caro bollette e condomini: gli aumenti sono iniziati un anno fa

Per Francesco Burrelli “è importante considerare, quando parliamo di aumenti, che stiamo ancora vivendo la ‘coda’ dell’anno precedente”.

Il presidente dell’Anaci sottolinea che “i primi aumenti si sono visti nell’agosto scorso, sono diventati più considerevoli nei mesi di ottobre e novembre per diventare consistenti a partire dal gennaio di quest’anno. Si tratta di aumenti che possono arrivare a oltre il 70% se consideriamo tutti i condomini presenti in Italia”.

Eppure l’Arera, ossia l’Agenzia regolatrice per Energia Reti e Ambiente, indica, per quel che riguarda il primo trimestre del 2022, un aumento della bolletta elettrica del 55% e del gas del 41,8%.

“Certo – aggiunge Burrelli -, se si guarda a tutti i condomini in generale, ce ne sono alcuni che, grazie alla coibentazione, sono passati da una classe G a una classe B, per fare un esempio, e in effetti per loro c’è stato un risparmio, ma quello che ci interessa sono i condomini che non sono in quelle condizioni, di fatto la maggioranza. Pertanto la percentuale di aumento per questi è molto più alta”. 

A tutto ciò si aggiunge il preventivo per le spese 2022-2023 che sarà ancora più elevato. “C’è il pericolo che molte persone non riescano a pagare e che aumenti ancora di più la morosità rispetto al periodo della pandemia. Noi dobbiamo tutelare le fasce più deboli, se consideriamo che lo stipendio medio di un condomino è di 1000-1200 euro, è evidente come, in un periodo di grandi rincari, queste persone non riusciranno a pagare le spese condominiali”.

Il caro bollette colpisce i nuovi poveri

Se dovessimo fare una stima, questa situazione, ci dice ancora il presidente dell’Anaci, “colpisce 7 condòmini su 10: se chiude l’azienda per cui una persona stava lavorando, siamo di fronte a un nuovo povero che non è una persona che non vuole pagare, ma che di fatto non può. Oltre a considerare chi ancora sta lavorando, ma rischia di perdere il posto. Il problema è grave perché è un problema sociale collegato al fermo aziende che incide su una grossa fetta di popolazione. Inoltre se il Governo non interviene oggi stesso rischiamo di perdere gran parte del nostro tessuto sociale. Aziende che si fermano potrebbero non riaprire più”. 

Divieto di distacco per i condomini morosi e piano di rientro per contrastare il caro bollette

Anaci, a fine agosto, aveva inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio e ai segretari politici di partito e a breve ne invierà un’altra per sollevare le proprie istanze al nuovo Governo.

Le richieste sono chiare: “È necessario che lo Stato intervenga nei confronti delle aziende energivore perché ci sia il divieto di distacco della corrente e del gas, anche se momentaneo, riferito a quelle utenze condominiali che si sono rese morose e che non riescono a pagare nei tempi richiesti dalle aziende. Chiediamo alle stesse aziende di creare dei piani di rientro con tutti gli amministratori di condominio perché si arrivi a gestire il gestibile. Da parte nostra andremo a sollecitare azioni di recupero, ma è importante aiutare tutti coloro che sono da tutelare, lavoratori e pensionati che, dal canto loro, non hanno visto nessun aumento”. 

Tra le proposte che l’Anaci aveva già sollevato al Governo Draghi c’è anche quella di fornire agli amministratori di condominio, con appositi Decreti o norme, gli strumenti per poter gestire e intervenire direttamente con regole e sanzioni sulle temperature degli impianti dei condomini con il riscaldamento centralizzato e sulle ore in cui gli impianti sono in servizio.

Il tutto per ridurre nell’immediato le potenze energetiche delle caldaie e le ore complessive dei servizi di riscaldamento. 

Se la situazione non si risolve in tempi brevi”, conclude Burrelli quasi con una provocazione, “noi amministratori siamo pronti ad andare a Roma perché non abbiamo intenzione, in un momento così complicato, di fare gli esattori. Anzi ci dimettiamo da tutti i condomini e lasciamo che a gestire riscaldamento e elettricità siano le stesse aziende”.

Fonte foto: ANSA

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