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Carlo Nordio e la frase sul concorso esterno in associazione mafiosa: dura reazione del fratello di Borsellino

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, ha criticato il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul concorso esterno in associazione mafiosa

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Hanno creato scalpore alcune dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio sul concorso esterno in associazione mafiosa.

Cosa ha detto il ministro Nordio

In occasione dell’evento Piazza Italia, a Roma, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha affermato: “Permettetemi di fare un discorso tecnico: ho fatto il Pubblico Ministero per 40 anni, qualcosa ci capisco di diritto penale. Conosco anche i trucchi della controparte, perché sono figlio e fratello di avvocati”.

Poi ha aggiunto: “Il concorso esterno non esiste come reato, è una creazione giurisprudenziale”.

Ancora Nordio: “I giudici della Cassazione hanno inventato questa formula abbastanza evanescente che è un ossimoro. Il concetto di concorso esterno è contraddittorio: se sei concorrente non sei esterno e se sei esterno non sei concorrente. Quando discuti queste cose sotto il profilo tecnico, ti ritrovi delle risposte di ordine ideologico e emotivo”.

Il ministro della Giustizia ha spiegato: “Noi non vogliamo eliminarlo. Noi sappiamo benissimo che si può essere mafiosi all’interno dell’organizzazione e si può essere favoreggiatori all’esterno dell’organizzazione, ma allora va rimodulato il reato che, in questo momento, non esiste perché non è nel Codice, ma è nella creazione giurisprudenziale”.

La chiosa finale di Carlo Nordio: “Pensare che si possa fare con questo un favore ai mafiosi è vuota metafisica dell’intelletto speculativo”.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio, durante la quarta edizione di Piazza Italia.

La reazione di Salvatore Borsellino

Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino (il giudice ucciso assieme ai suoi agenti di scorta il 19 luglio 1992 nella cosiddetta Strage di via D’Amelio), ha commentato duramente l’intenzione di riformare il concorso esterno in associazione mafiosa.

A ‘La Repubblica’, ha dichiarato: “Smantellare il concorso esterno in associazione mafiosa vuol dire sconfessare apertamente la legislazione voluta da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

Ancora Salvatore Borsellino: “Depotenziare il concorso esterno vuol dire colpire i nostri martiri, quelli che il governo di destra dice di voler commemorare. Questo è l’ennesimo segnale di un gravissimo attacco all’indipendenza della magistratura e alla ricerca della verità”.

Secondo il fratello di Paolo Borsellino, il concorso esterno in associazione mafiosa ha rappresentato “uno strumento fondamentale per ottenere condanne importanti, poi passate in giudicato” e “resta fondamentale per colpire i colletti bianchi che colludono con l’organizzazione mafiosa”.

La riforma sulle intercettazioni

Salvatore Borsellino, nel corso dell’intervista a ‘La Repubblica’, ha commentato così l’annunciata riforma sulle intercettazioni: “Porterà un grave danno anche alla lotta alla mafia, nonostante il ministro continui a dire che non sarà così. La realtà è che partendo da un reato minore si possono, per esempio, scoprire le mosse dei nuovi mafiosi che oggi si infiltrano sempre più nella società e hanno rapporti con insospettabili, magari protagonisti di fatti di corruzione”.

 

Fonte foto: ANSA

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