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Il beato Carlo Acutis sarà santo, Papa Francesco riconosce il miracolo: stessa sorte per don Giuseppe Allamano

Carlo Acutis e don Giuseppe Allamano avrebbero guarito due persone: Papa Francesco ha dato il via ufficialmente all'iter che li farà diventare entrambi santi

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

I Beati Carlo Acutis e don Giuseppe Allamano verranno proclamati santi: oggi, giovedì 23 maggio, Papa Francesco ha infatti riconosciuto ufficialmente i miracoli attribuiti a entrambi.

Carlo Acutis e Giuseppe Allamano santi: Papa Francesco ha riconosciuto i loro miracoli

Beato Allamano avrebbe guarito nel 1996 Sorino Yanomami, un indigeno della foresta amazzonica che era stato aggredito da un giaguaro.

Al Beato Acutis, invece viene riconosciuta la guarigione, attribuita alla sua intercessione, di una giovane costaricana che nel 2018, dopo una caduta dalla bicicletta a Firenze, aveva riportato una frattura cranica.

Papa Francesco ha riconosciuto i miracoli di Carlo Acutis e don Giuseppe Allamano

Firmando i decreti riguardanti il giovane sepolto ad Assisi e il fondatore dei Missionari della Consolata, il pontefice ha deciso che la canonizzazione dei due beati sarà stabilita da un concistoro.

La nota diffusa dalla Sala Stampa vaticana precisa inoltre che Francesco “ha approvato i voti favorevoli della Sessione ordinaria” dei cardinali e vescovi “per la canonizzazione dei Beati Emanuele Ruiz e sette compagni, dell’Ordine dei Frati Minori, e Francesco, Abdel Mooti e Raffaele Massabki, Fedeli Laici, uccisi in odio alla Fede a Damasco (Siria) tra il 9 e il 10 luglio 1860″.

Il “patrono di internet” stroncato da una leucemia

Acutis, morto di leucemia nel 2006 quando aveva solo 15 anni, era stato beatificato da Papa Francesco il 10 ottobre 2020 ed era stato riconosciuto dalla Chiesa, nonostante la sua breve vita, come modello di fede cristiana.

Il Pontefice, nell’esortazione apostolica “Christus vivit”, lo aveva proposto ai giovani come modello di santità nell’era digitale, visto che il giovane è stato un talento della prima era di internet e grande appassionato di tecnologia.

Nato a Londra e cresciuto a Milano, frequentava il liceo classico presso l’Istituto Leone XIII dei padri Gesuiti. Carlo aveva una fede molto radicata, anche a dispetto delle sofferenze procurategli dalla malattia che lo portò rapidamente alla morte. Ripeteva spesso: ”L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”.

Il sacerdote che fondò l’Istituto delle Missioni della Consolata

Giuseppe Allamano, nato a Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, il 21 gennaio 1851 e morto a Torino il 16 febbraio 1926, è stato il fondatore dell’Istituto delle Missioni della Consolata nel 1901.

L’anno successivo l’istituto avviò le sue attività con la partenza per il Kenya dei primi quattro missionari, due sacerdoti e due coadiutori. Vista la necessità dalla presenza femminile nell’opera di apostolato, nel 1910, Allamano fondò anche le Missionarie della Consolata.

Papa Giovanni Paolo II lo beatificò a Roma il 7 ottobre 1990.

Fonte foto: Beato Giuseppe Allamano / IPA

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