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Carabiniere donna sposa la sua compagna in alta uniforme: primo matrimonio LGBTQ per l'Arma

Sono diventate virali le immagini del primo matrimonio LGBTQ nell'Arma dei Carabinieri: alta uniforme e picchetto d'onore per una delle spose

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

Il matrimonio tra la vicebrigadiere dei Carabinieri Elena Mangialardo e la compagna Claudia De Dilectis segna una prima volta storica: per la prima volta l’Arma ha disposto il picchetto d’onore per celebrare delle nozze LGBTQIA+. Le immagini e il video sono diventati virali.

Il sì in alta uniforme dei Carabinieri

Il sogno d’amore della 33enne vicebrigadiere del servizio radiomobile Cassia di Roma e l’imprenditrice romana di 40 anni si è coronato lo scorso 18 luglio là dove tutto è cominciato: a Cefalù, in provincia di Palermo.

Il matrimonio/unione civile tra Elena e Claudia non è stato fatto solo di abito bianco, fiori e riso lanciato in aria, ma anche di uno speciale picchetto d’onore. I colleghi del Vicebrigadiere Mangialardo si sono disposti sull’attenti e le due neo spose hanno così sfilato lungo il tappeto bianco sotto un ponte di sciabole.

Secondo il cerimoniale dell’Arma, indossando l’alta uniforme Elena Mangialardo al termine del passaggio ha dato anche il tradizionale colpo di sciabola. Tutto secondo i piani, o quasi, visto che un collega particolarmente goliardico sembra farle cadere apposta la lucerna, il copricapo dell’Arma.

La storia del primo matrimonio LGBTQ dell’Arma

A PalermoToday, sono le stesse spose a raccontare la genesi del loro amore e perché hanno scelto Cefalù per festeggiare il loro matrimonio: “Lì i nostri occhi si sono incrociati 13 anni fa e non hanno più smesso di cercarsi”.

Dopo essersi conosciute, è passato del tempo prima che potesse sbocciare l’amore: “Ad oggi condividiamo il nostro amore da 8 anni ed è ancora tutto come il primo giorno”. Dalla loro storia, sperano che possa nascere qualcosa di positivo anche per altri:”Speriamo che il nostro matrimonio sia solo un monito per tutti ad avere il coraggio di amare“.

Nonostante il loro sì abbia segnato un momento storico per l’Arma e la società italiana, le due hanno anche aggiunto di non voler essere “le prime donne, la prima donna in divisa, la prima donna imprenditrice o quant’altro, ma una coppia come tante che porta dentro di sé le proprie battaglie di vita trionfando con l’amore”.

Gli altri storici sì nelle forze armate

Come ricorda la fonte, quello di Cefalù è un primo traguardo per l’Arma dei Carabinieri, ma non il primo nella storia delle forze armate italiane. Sempre in Sicilia, nel 2019, la sottufficiale nocchiere delle Capitanerie di porto di La Spezia, Maria Rosa Mogavero ha sposato la compagna Lorella Cipro, pugliese, comandante di un’unità della Marina militare.

Anche in quel caso, il loro amore è finito dritto negli annali: è stato il primo matrimonio LGBTQIA+ nella lunga storia della Marina Militare italiana.

Fonte foto: Ansa/Cetty Messina

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