NOTIZIE
CRONACA NERA

Cane torturato e ucciso in Sicilia, l’Aidaa mette una taglia da 11mila euro per trovare il responsabile

Dopo il ritrovamento, l’associazione animalista ha deciso di mettere una taglia per trovare il colpevole: “non è possibile girarsi dall’altra parte”

Pubblicato:

Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Una brutta storia arriva dalla Sicilia, dove un cane è stato ritrovato senza vita, legato e con possibili segni di tortura. Nella speranza di riuscire a risalire al colpevole (o ai colpevoli) l’associazione animalista Aidaa ha messo a disposizione una ricompensa di 11mila euro.

Il ritrovamento del cane

Il cane, un molossoide di media taglia, è stato ritrovato nei giorni scorsi nel comune di San Giovanni La Punta, in provincia di Catania.

A notare l’animale, con le zampe legate da una corda e con ferite e segni compatibili con delle possibili torture, è stata una donna, che ha subito segnalato il ritrovamento alle autorità.

San Giovanni La Punta, paese in provincia di Catania dov’è avvenuto il ritrovamento del cane

Un avvenimento dalla violenza ingiustificata che ha destato molto scalpore e ha portare l’associazione animalista Aidaa a mettere una taglia nella speranza di rintracciare i colpevoli.

L’intervento dell’Aidaa

L’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, si è interessata al caso e ha deciso di fare un passo concreto per risalire ai responsabili della violenza.

In primis condannando il gesto, che non è una novità ma anzi è l’ennesimo “grave episodio di violenza gratuita sui cani sul quale non è possibile girarsi dall’altra parte”, come specificato dagli animalisti in una nota.

“Sappiamo che sulla questione si stanno muovendo organizzazioni del posto che hanno tutta la nostra stima, noi dal canto nostro non possiamo stare in silenzio di fronte a questo scempio – continua la nota – per questo presenteremo già nella giornata di domani mercoledì formale denuncia sulla vicenda e così come altri ci costituiremo parte civile nell’eventuale processo”.

La taglia dell’Aidaa

E nonostante l’impegno a presentarsi come parte civile in un eventuale processo non sia poco, i membri dell’Aidaa hanno deciso di fare qualcosa in più, nella speranza di rintracciare gli autori del gesto.

Tramite un comunicato pubblicato sul proprio sito infatti, l’associazione ha messo “a disposizione una ricompensa di 11.000 euro che pagheremo a chi con le sue informazioni fornite nella maniera prevista dalla legge alle autorità competenti aiuterà ad individuare, far processare e condannare in via definitiva il responsabile o i responsabili di tale crimine”.

E non è la prima volta che l’associazione attiva simili iniziative: neanche una settimana fa, in Sardegna, un’altra orribile violenza nei confronti di un cane aveva fatto scattare una ricompensa di 5mila euro “a chiunque permetta, con una denuncia da presentare alle autorità, di individuare, processare e far condannare il responsabile o i responsabili di questo crimine”.

Fonte foto: 123RF

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963