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CRONACA ESTERA

Caccia italiani Eurofighter intercettano aerei spia russi nel Mar Baltico: i precedenti in Estonia e Finlandia

Nelle ultime 24 ore i caccia Eurofighter italiani hanno effettuato un'operazione di "scramble" dopo aver intercettato due aerei russi sul Mar Baltico

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Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

I caccia Eurofighter italiani della Task Force 4th Wing hanno effettuato due intercettazioni di aerei russi nel Mar Baltico, il tutto durante le ultime 24 ore. L’allarme è stato lanciato dalla Nato di Uedem, Germania, per un velivolo non identificato. Gli F-2000 italiani, una volta individuati i velivoli russi, sono rientrati nella base di Malbork. Gli aerei, identificati come Ilyushin Il-20M, non hanno risposto ai segnali radio ma non sembravano avere intenzioni ostili, secondo il ministero della Difesa.

Aerei russi intercettati sul Mar Baltico da caccia Eurofighter italiani

La doppia intercettazione da parte degli aerei da caccia Eurofighter italiani nei cieli del Mar Baltico è avvenuta durante le mattinate del 28 e 29 marzo. L’identificazione dei velivoli da parte degli F-2000 italiani testimonia come la tensione rimanga alta nella regione.

La Task Force Air 4th Wing è coinvolta nella missione Enhanced Air Policing dell’Alleanza Atlantica, operando in collaborazione con la Polish Air Force per proteggere l’integrità dello spazio aereo della NATO.


Si presume che gli aerei russi intercettati siano Ilyushin Il-20M, velivoli da ricognizione

Quali aerei russi sono stati intercettati

Secondo quanto riferito da fonti informate a LaPresse, gli aerei russi non rispondevano ai segnali radio durante le intercettazioni.

Si presume che i velivoli fossero Ilyushin Il-20M, utilizzati per la ricognizione, già intercettati da aerei da caccia francesi e tedeschi alla fine del mese scorso nei cieli di Finlandia ed Estonia. Tuttavia, secondo il ministero della Difesa, non vi erano intenzioni ostili da parte degli aerei russi.

La missione della Task Force Air 4th Wing

La Task Force Air è attiva anche in tempo di pace e si occupa della costante sorveglianza dell’integrità dello spazio aereo della NATO, identificando eventuali violazioni e contrastandole tramite azioni come lo “scramble“, ovvero il decollo rapido di intercettori.

La Task Force impiega quattro velivoli italiani provenienti da altrettante unità dell’Aeronautica Militare: il Quarto Stormo di Grosseto, il 36esimo Stormo di Gioia del Colle, il 37esimo di Trapani e il 51esimo d’Istrana.

I precedenti nei cieli del Mar Baltico

Dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’Alleanza Atlantica ha intensificato la sua presenza al confine con la Federazione Russa, aumentando gli incontri ad alta quota tra i velivoli di entrambi gli schieramenti.

Un esempio è quanto accaduto lo scorso 21 settembre, quando due F-35 dell’Aeronautica Militare italiana sono stati dispiegati per un’operazione di “alfa scramble”, mirata all’identificazione di aerei non identificati.

Gli aerei italiani, di stanza nella base di Malbork in Polonia, hanno intercettato due caccia russi che avevano invaso lo spazio aereo NATO, provenendo dal Mar Baltico e con i segnalatori di posizione spenti.

L’incontro è avvenuto a 12.000 metri di altitudine, dopo di che i caccia russi hanno invertito la rotta e abbandonato lo spazio aereo polacco.

Fonte foto: ANSA

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