Burioni-San Raffaele: è scontro. La nota del Gruppo San Donato
Nuova polemica con protagonista il virologo Roberto Burioni: la nota del Gruppo San Donato. E spunta una mail "riservata"
È scontro tra il Gruppo San Donato e il noto virologo Roberto Burioni, professore ordinario all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano (proprio del Gruppo San Donato). Tutto è partito da un tweet di Burioni, che nella giornata di martedì 10 novembre, ha scritto: “Alcuni dicono che i pronto soccorso sono affollati da persone in preda al panico, e può essere vero. Ma quelle centinaia di persone che finiscono ogni giorno al cimitero a causa di Covid-19, sono spinte dal panico? Basta bugie. Basta bugie. Basta Bugie“.
Il gruppo per cui lavora Burioni ha replicato con una nota riportata da ‘La Repubblica’, in cui lo stesso gruppo ha spiegato di volersi discostare “dal pensiero del professore, in quanto le sue considerazioni sono del tutto infondate dal momento che non è a conoscenza della realtà clinica che si vive nei pronto soccorso e nei reparti Covid”.
‘La Repubblica’ aggiunge un ulteriore retroscena sullo scontro.
In particolare, il quotidiano fa riferimento a una mail riservata che sarebbe stata inviata lo scorso 2 novembre dalla responsabile comunicazione del gruppo ai suoi esponenti più influenti dal punto di vista dei media, tra cui Fabrizio Pregliasco e Alberto Zangrillo.
Il documento in questione, girato in ambiente medico, raccomanderebbe alcuni “messaggi chiave condivisi con Paolo Rotelli“, cioè il presidente del Gruppo San Donato.
L’intera impostazione tenderebbe a rassicurare. Questo il virgolettato riportato da ‘La Repubblica’: “Le scelte fatte finora dal governo sono tutte ragionevoli e i numeri lo stanno dimostrando. La curva dei contagi cresce, ma cresce soprattutto quella relativa ai pazienti meno gravi”.
E ancora: “I numeri della ventilazione assistita e delle terapie intensive stanno crescendo molto poco”, quindi “le misure adottate stanno funzionando e non serve un nuovo lockdown generale“.
Nel documento, inoltre, si raccomanderebbe ai divulgatori legati al San Raffaele di “ricordare che ogni giorno in Italia continuano a esserci 650 decessi per infarto e 450 per tumori” e che “tra qualche mese rischiamo di avere più morti per queste patologie, piuttosto che per Covid”.
Infine, un suggerimento: “Fate sempre riferimento alla situazione clinica che avete sotto gli occhi. In questo non sarete messi in difficoltà”.