Bufera al Tg1 per il servizio su Giorgia Meloni a Kiev: accuse del Pd, la reazione della direttrice Maggioni
Il Pd ha accusato il Tg1 di aver oscurato le dure parole del presidente ucraino Zelensky contro Berlusconi, in occasione della visita a Kiev della premier
Nessun insabbiamento, nessuna volontà di oscurare le parole di Volodymyr Zelensky contro Silvio Berlusconi. La direttrice del Tg1 Monica Maggioni respinge le accuse del Pd di asservimento del suo telegiornale al Governo per l’assenza della bordata del presidente ucraino al leader di Fi nel servizio sulla visita a Kiev della premier Giorgia Meloni e spiega la svista come un “cortocircuito redazionale”. Nel reportage dell’inviato Rai in Ucraina Francesco Maesano, andato in onda mercoledì nel Tg1 delle 20, non c’era alcuna traccia delle dure parole di Zelensky al leader di Forza Italia.
Il servizio
Nella conferenza stampa internazionale che ha visto Giorgia Meloni a fianco di Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino ha risposto così alle domande sulle frasi contro il suo operato da parte di Silvio Berlusconi: “Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata – ha dichiarato – mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare”.
Una dichiarazione che è rimbalzata su tutte le testate del mondo e che ha provocato la reazione dell’ex presidente del Consiglio, ma che non hanno trovato posto nel servizio del telegiornale di Rai 1.
Monica Maggioni: un “errore”
Un “errore nella catena di controllo” lo ha derubricato la direttrice del Tg1 Monica Maggioni, come riporta Repubblica, causato un po’ dalla fretta per assemblare il servizio, un po’ per i buchi nel personale di cui soffre la Rai, come denunciato da tempo da tempo dai sindacati.
Un errore che però ha scatenato le accuse del Pd di assoggettamento da parte del telegiornale della rete ammiraglia del servizio pubblico ai desiderata del Governo.
Le accuse del Pd
“Le prime due testate del Servizio pubblico sono ormai ridotte a trombettieri della destra e mi pare evidente il tentativo della maggioranza di rimandarne sine die l’insediamento per continuare a spadroneggiare in totale spregio del pluralismo” è l’attacco che non risparmia il Tg2 da parte del deputato dem Vinicio Peluffo, membro della Commissione di Vigilanza, la quale, denuncia, “non può esercitare i suoi poteri di controllo perché a oltre quattro mesi dalla nascita del governo non è stata ancora costituita”
Secondo il partito di opposizione, le distorsioni del giornalismo Rai sarebbero provate non solo “dall’eccessivo spazio riservato nei Tg alla premier, ai ministri e agli esponenti della maggioranza, il 70% del tempo di parola, come ha certificato l’Agcom”, ma soprattutto dall’infilata di notizie scomode per il centrodestra che “specie il Tg1 e il Tg2 scelgono di non mandare in onda”.