Boss della mafia turca Baris Boyun arrestato a Viterbo in un blitz della Dda, era un super ricercato
Il boss della mafia turca Baris Boyun è stato arrestato a Viterbo nel blitz della Dda che ha portato altre 18 persone a finire in manette
Un blitz della Dda, in una task force congiunta di forze dell’ordine italiane e Interpol, ha portato all’arresto del boss della mafia turca Baris Boyun a Viterbo. L’uomo, considerato un super ricercato da Ankara, era già stato arrestato nell’agosto del 2022 a Rimini, a seguito di un mandato di cattura internazionale emesso nei suoi confronti dal governo turco per le accuse di omicidio, minacce, lesioni, associazione a delinquere e violazione sulla legge sul possesso di armi.
- Arrestato il boss Baris Boyun
- Colpita la rete della mafia turca con 18 arresti
- Le indagini e gli arresti
Arrestato il boss Baris Boyun
L’arresto è scattato alle prime luci del mattino di mercoledì 22 maggio, con le forze dell’ordine che hanno fatto irruzione in un appartamento in via Cardinal G. Francesco di Gambara della frazione viterbese di Bagnaia, dove sembra Baris Boyun stesse da tempo agli arresti domiciliari e piantonato.
Nell’agosto 2022, all’arresto, il 39enne aveva fortemente rigettato le accuse, sostenendo di essere un perseguitato politico di origini curde, e di aver già chiesto la protezione internazionale all’Italia. Al centro di una querelle tra lo Stato italiano e quello turco, ne era stata chiesta l’estradizione.
Il boss intorno alle 5:30 è stato portato via dagli agenti per essere condotto presumibilmente a Milano.
Colpita la rete della mafia turca con 18 arresti
Nelle operazioni sono finite in manette altre 18 persone con l’accusa di banda armata con finalità di terrorismo, attentato terroristico e omicidio.
Gli arrestati sarebbero quasi tutti di origine turca, ma residenti in Italia, Svizzera, Germania e Turchia. Si tratterebbe della rete di Boyun.
In manette, riferisce LaPresse, anche Antonio Buondonno, l’avvocato italiano del dissidente. Agli arresti anche un cittadino italiano residente nel viterbese, di nome Giorgio Meschini e l’avvocato Matteo Murgo, co-difensore di Boris Boyun, con studio legale a Bologna.
Il provvedimento del gip milanese Roberto Crepaldi è stato eseguito da centinaia di poliziotti coordinati dall’antiterrorismo milanese, in particolare dal pm Bruna Albertini e dal procuratore Marcello Viola.
Le indagini e gli arresti
L’indagine è nata nell’ottobre 2023 dopo l’arresto di tre componenti dell’organizzazione mentre cercavano di raggiungere la Svizzera con in possesso due pistole, di cui una clandestina, munizioni e materiale di propaganda. Dagli accertamenti successivi è emerso che i tre stavano facendo da scorta al loro capo, Boyun.
Le operazioni svolte sul territorio dalla Polizia di Stato sono state svolte grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali effettuate nei confronti del gruppo criminale nonché a complessi servizi di osservazione e pedinamento svolti sul territorio nazionale con uno scambio informativo tramite Interpol, tra la Polizia di Stato e la polizia turca del KOM.