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POLITICA ESTERA

Bonus Elon Musk per Donald Trump, offrirà 47 dollari a chi voterà per il tycoon: "Se perde sono f******"

Elon Musk ha deciso di scendere in campo in maniera decisa a sostegno di Donald Trump con un’offerta agli elettori insolita e controversa

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Elon Musk ha deciso di scendere in campo in maniera decisa a sostegno di Donald Trump nelle prossime elezioni presidenziali americane. Non potendo candidarsi in prima persona, poiché nato in Sudafrica, Musk sta cercando di influenzare l’esito della competizione con un’offerta insolita e controversa: 47 dollari per ogni elettore registrato che firmi una sua petizione o convinca un altro elettore a farlo.

Elon Musk in campo per Donald Trump

Attraverso il suo America Pac, un comitato di azione politica, Musk intende raccogliere un milione di firme a difesa del Primo e Secondo emendamento della Costituzione americana, e chi firma riceverà la “ricompensa”.

L’iniziativa di Musk è controversa, perché le leggi federali vietano di pagare elettori per votare o registrarsi.  Tuttavia, la strategia scelta dal fondatore di Tesla sembra aver trovato una scappatoia legale: compensare gli elettori per la firma di una petizione non è vietato.

Elon Musk

Il Pac di Musk ha quindi colto l’opportunità, cercando di sfruttare il vuoto normativo per promuovere i temi cari ai conservatori e, indirettamente, avvantaggiare la candidatura di Trump.

La battuta shock su Kamala Harris

Durante un’intervista con l’ex conduttore di Fox News, Tucker Carlson, Musk ha parlato delle elezioni e delle sue conseguenze, dicendo che “se perde Trump sono f******”.

Riguardo alla vicepresidente Kamala Harris, Musk ha affermato che una sua vittoria rappresenterebbe la fine della libertà di parola negli Stati Uniti, facendo riferimento all’approccio del Partito Democratico ai temi della regolamentazione e dei diritti costituzionali.

Ha poi aggiunto, con una battuta poco apprezzata dal pubblico, che “nessuno sta nemmeno cercando di uccidere Kamala perché sarebbe inutile”. Il commento, considerato di cattivo gusto, ha provocato l’ira del Secret Service, che ha avviato un’indagine.

Polemiche per le parole di Maye Musk

Mentre Elon Musk si adopera per trovare nuove strategie per il sostegno elettorale a Trump, la madre del magnate, Maye Musk, non è rimasta in silenzio.

Recentemente, ha dichiarato provocatoriamente che gli elettori repubblicani potrebbero anche inventarsi dei nomi falsi e votare più volte il giorno delle elezioni, aggirando le leggi.

Un invito chiaramente ironico, ma che alimenta ulteriormente le polemiche sulla famiglia Musk e il loro ruolo nella campagna elettorale.

Fonte foto: ANSA

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