Blitz di Ultima Generazione a Firenze, attivisti si incatenano sotto il David di Michelangelo
Ultima Generazione di nuovo in azione a Firenze, gli attivisti si incatenano sotto il David
Nuovo blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione. Questa volta gli attivisti sono entrati in azione a Firenze, nella Galleria dell’Accademia, incatenandosi alla ringhiera che protegge il David di Michelangelo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
- Blitz di Ultima Generazione a Firenze
- Ambientalisti si incatenano sotto il David di Michelangelo
- Il motivo della protesta
Blitz di Ultima Generazione a Firenze
Gli ambientalisti di Ultima Generazione hanno scelto nuovamente Firenze quale teatro della loro nuova azione di protesta.
Il blitz è andato in scena poco dopo le 12 di oggi, domenica 7 aprile, all’interno della Galleria dell’Accademia, in mezzo ai tanti turisti che affollano come sempre il museo fiorentino.
Ambientalisti si incatenano sotto il David di Michelangelo
Secondo quanto riporta Ansa, quattro attivisti del gruppo ambientalista si sono seduti sotto il David di Michelangelo, si sono incatenati alla ringhiera che protegge la celebre scultura e hanno srotolato uno striscione con la scritta “Fondo Riparazione”.
Mentre altri quattro giovani hanno fatto partire Canzone del Maggio di Fabrizio De André e distribuito ai presenti volantini sull’alluvione dello scorso novembre che ha colpito Campi Bisenzio (Firenze).
Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri. Il museo è stato chiuso, dopo che gli attivisti si sono liberati sono stati tutti identificati dai militari della stazione Uffizi.
Il motivo della protesta
In una nota Ultima Generazione sostiene che l’iniziativa rientra nell’ambito della campagna per chiedere “un Fondo riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato” per i danni ambientali.
“I soldi – spiegano gli ambientalisti – dovranno essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi, premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari”.