Blitz antimafia a Caivano con 9 indagati: ci sarebbero 3 esponenti dell'ex amministrazione comunale
Nuovo blitz a Caivano, i carabinieri hanno disposto 9 fermi: tra gli indagati ci sarebbero anche esponenti dell'ex amministrazione comunale
Ancora un blitz a Caivano, ma non solo. All’alba di martedì 10 ottobre i carabinieri hanno eseguito un decreto di fermo a carico di 9 persone, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli, nei confronti di altrettanti indagati. Sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e corruzione. Tra di loro ci sarebbero anche esponenti dell’ex amministrazione comunale. L’operazione ha coinvolto anche San Marcellino e Aversa, in provincia di Caserta.
- Il blitz all'alba
- Coinvolti esponenti dell'ex amministrazione del Comune di Caivano
- Blitz anche a Tor Bella Monaca
Il blitz all’alba
Dalle prime luci dell’alba, a Caivano (Napoli), San Marcellino (Caserta), Aversa (Caserta) e altri luoghi, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione al decreto di fermo.
I 9 indagati sono accusati, a vario titolo, di:
- associazione di tipo mafioso;
- estorsioni aggravate dal metodo mafioso;
- corruzione e altro aggravati dalle finalità mafiose.
Coinvolti esponenti dell’ex amministrazione del Comune di Caivano
Le indagini, così come i fermi, coinvolgono anche alcuni esponenti della precedente amministrazione del Comune di Caivano.
Il provvedimento eseguito è una misura pre-cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, che sarà trasmessa al giudice per la convalida e l’emissione di ordinanza cautelare: provvedimento che, quindi, è impugnabile.
Tra gli indagati ci sarebbero tre figure politiche, componenti della maggioranza della precedente amministrazione comunale di Caivano, ora retta da un commissario straordinario.
I nomi usciti sono quelli di Carmine Peluso, ex assessore comunale di Caivano, Giovanbattista Alibrico, ex consigliere comunale e Armando Falco.
Ciro Buonajuto, portavoce nazionale di Italia Viva (partito a cui sono stati associati), ha dichiarato che “a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa i tre amministratori arrestati a Caivano non sono iscritti a Italia Viva. Carmine Peluso e Giovanbattista Alibrico non sono mai stati iscritti al partito, mentre Armando Falco è stato tesserato nel 2021, ma non ha rinnovato nel 2022 e nel 2023″.
A loro tre, comunque, la Procura di Napoli contesta di aver fornito in vari modi appoggio all’organizzazione malavitosa guidata da Antonio Angelino (ritenuto elemento di spicco del clan Sautto-Ciccarelli di Caivano e capo del gruppo Gallo-Angelino, arrestato dai carabinieri lo scorso luglio a Castel Volturno) con cui avrebbero interagito per dargli informazioni riguardo i lavori pubblici assegnati alle imprese e anche per gestirne l’aggiudicazione a imprenditori vicini al clan.
Blitz anche a Tor Bella Monaca
Più o meno contemporaneamente a Roma, nella zona di Tor Bella Monaca, la polizia ha condotto una vasta operazione – coordinata dalla Dda della Procura capitolina, che ha colpito i vertici del traffico di stupefacenti: diversi gli arresti.
Tor Bella Monaca è considerata una delle principali piazze di spaccio della città.