Bimbo precipitato a scuola, la commovente lettera della maestra
Le parole di dolore di maestra Orsola alla mamma del piccolo Leo
Tra poche ore avranno luogo i funerali di Leonardo Acquaviva, il bimbo di 5 anni che il 18 ottobre è precipitato nella tromba delle scale della scuola Giovanni Battista Pirelli. Aveva iniziato a settembre la prima elementare. La messa si terrà nella chiesa di San Giovanni Battista alla Bicocca, a Milano. Il Corriere della Sera ha pubblicato una lettera aperta della sua insegnante, maestra Orsola, indirizzata alla madre del piccolo.
“Sono in treno, sto tornando a Salerno, dai miei parenti, in cerca di una pace che non troverò mai più. Da venerdì non faccio che pensare a voi, a te, da mamma a mamma. Ho 47 anni, da 24 faccio questo lavoro di maestra di sostegno, il più bello del mondo, con una responsabilità enorme, di cui per la prima volta nella mia vita sento tutto il peso“, esordisce l’insegnante.
“Passano le ore e un silenzio insopportabilmente rumoroso mi affligge il cuore. Non è niente in confronto al dolore che provate voi. Penso al tempo e vorrei poter riportare indietro le lancette. Mi sento impotente. Vorrei poterti stringere la mano e abbracciarti per unirmi al tuo pianto. Vorrei poterti consolare e toccare il tuo cuore”, scrive nella sua missiva.
“Nessuno può immaginare quello che provi e tutte le parole non servirebbero. Oggi non sarò in mezzo a tutta quella gente per salutare Leo. Lo farò davanti al mare, da sola. Piangendo, pensando a voi”, continua maestra Orsola, spiegando la decisione di non partecipare ai funerali del bimbo, precipitato dalle scale della scuola elementare. La donna aveva già rilasciato alcune dichiarazioni tramite l’Ansa.
“Sono vissuta tra i sorrisi dei bimbi. Ho svolto il lavoro più bello del mondo pieno delle gioie che solo i bambini sanno donarti. Li ho visti crescere e diventare grandi. Piccoli uomini pieni d’amore. Hanno riempito le pagine della mia vita. So che Leo, nella nostra scuola, ha vissuto ore felici. Curioso, simpatico, sempre in movimento. In un attimo tutto si è fermato. È diventato buio. La gioia è diventata tristezza“, sottolinea l’insegnante nella lettera.
“Il ricordo sarà per sempre dolore. In questi giorni non sono più riuscita a rientrare in quell’aula. Tornerò al mio lavoro mercoledì, e già penso con incertezza a quel giorno. Non so se ce la farò. Non posso credere che non vedrò più il viso di quel piccolo angelo. Se fosse possibile donerei la mia vita pur di riaverlo tra quei banchi della prima C”, scrive la 47enne.
“Spero che il ricordo dei suoi capelli scapigliati e del suo sorriso ci accompagni per sempre, sconfiggendo questo nulla che opprime tutti, in questo lutto che prima di tutto è vostro, è tuo, ma ci coinvolge tutti, profondamente. Se servirà, quando servirà, darò tutta me stessa per starvi vicini. Per quel che serve vorrei abbracciarti forte, da mamma a mamma”, ribadisce maestra Orsola.
“Per quel che serve vorrei prendere a calci questo destino che aveva in serbo una prova così difficile da superare. Pare inaccettabile. So che provi rabbia, so che da mamma al tuo posto la proverei anche io. Ma con il cuore in tumulto vorrei dirti, con tutto il rispetto, la stima, il profondo cordoglio, che vi vogliamo bene“, conclude l’insegnante nella sua lettera aperta alla madre del piccolo Leo, morto dopo 5 giorni di ospedale in gravissime condizioni.