Bimba bocciata in prima elementare a Napoli, genitori vincono ricorso al Tar: perché è stata riammessa
Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato dai genitori di una bimba bocciata in prima elementare a Napoli: i motivi di questa decisione
A Napoli i genitori di una bimba bocciata in prima elementare hanno presentato ricorso al Tar. E l’hanno vinto.
- La storia della bimba bocciata in prima elementare a Napoli
- Perché il Tar ha accolto il ricorso della bimba bocciata in prima elementare
- La reazione alla decisione del Tar
La storia della bimba bocciata in prima elementare a Napoli
La storia della bambina bocciata in prima elementare a Napoli è riportata dal Corriere della Sera. La bocciatura risale al giugno scorso: la piccola, seguita da una neuropsichiatra, non è stata ammessa alla classe successiva.
Proprio le particolari condizioni della bambina hanno portato al ricorso da parte dei genitori e alla conseguente decisione del Tar.
L’ingresso del Tribunale amministrativo regionale della Campania, che ha accolto il ricorso dei genitori della bimba bocciata in prima elementare a Napoli.
Perché il Tar ha accolto il ricorso della bimba bocciata in prima elementare
Con un’ordinanza emessa lo scorso 4 settembre, il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha accolto in via cautelare l’istanza presentata dai familiari della bambina e ne ha disposto l’ammissione con riserva alla seconda classe, dichiarando di fatto illegittima la bocciatura.
Il Tar Campania ha rilevato che i motivi per cui la bimba era stata bocciata (atteggiamento poco partecipativo, linguaggio infantile, scarsa autonomia nei compiti e nelle consegne e difficoltà in ambito logico-matematico) denotassero “più la rappresentazione clinica di difficoltà di apprendimento, che non valutazioni negative del profitto”.
La scuola era stata “tempestivamente edotta del fatto che la bambina fosse seguita da una neuropsichiatra, sia privata che dell’Asl” e il quadro psicologico della piccola avrebbe imposto “la redazione di un piano didattico personalizzato contenente le più idonee misure di supporto didattico”.
La reazione alla decisione del Tar
La decisione del Tar Campania è stata accolta con soddisfazione dell’avvocato Claudio Ciotola, legale dei genitori della bimba, che ha sottolineato “l’importanza di un approccio educativo inclusivo e attento alle esigenze di ogni singolo alunno, soprattutto nella scuola primaria, dove il percorso formativo dovrebbe essere improntato al sostegno e all’incoraggiamento, piuttosto che alla penalizzazione”.
L’avvocato ha poi aggiunto: “La decisione del Tar rappresenta un importante precedente giuridico, che potrebbe avere ripercussioni significative per casi analoghi in futuro e solleva interrogativi su come le scuole gestiscono i casi di difficoltà di apprendimento dei loro studenti”.