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POLITICA ESTERA

Biden attacca la Corte penale internazionale su Netanyahu: "Un oltraggio, Israele e Hamas non sono uguali"

Il presidente degli Usa Biden ha criticato la decisione della Corte penale internazionale di chiedere un mandato d'arresto per Netanyahu

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Attacco alla Icc. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha duramente contestato in un comunicato la decisione del procuratore della Corte penale internazionale di chiedere un mandato di arresto per il primo ministro israeliano Netanyahu.

Il comunicato di Biden contro la Corte penale internazionale

Il presidente degli Usa Joe Biden ha criticato con toni molto decisi la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di ottenere un mandato di arresto per il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant.

“La richiesta del procuratore della Corte penale internazionale di richiedere l’arresto dei leader israeliani è oltraggiosa. Voglio essere chiaro: qualsiasi cosa il procuratore voglia sottintendere, non esiste nessuna equivalenza – Nessuna – tra Israele e Hamas. Staremo sempre con Israele e contro le minacce alla sua sicurezza” recita il comunicato diffuso dalla Casa Bianca.

Il procuratore della Icc Karim Kahn

Il rapporto personale tra Biden e Netanyahu si è molto deteriorato dall’inizio dell’invasione di terra della Striscia di Gaza. Gli Usa hanno anche minacciato di sospendere l’invio di armi a Israele in caso di invasione armata della città di Rafah.

La decisione della Corte penale internazionale

Nel primo pomeriggio il procuratore della Corte penale internazionale ha richiesto un mandato di arresto per crimini di guerra per cinque persone coinvolte nella guerra nella Striscia di Gaza.

Tre di loro sono capi di Hamas, mentre gli altri due sono Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant. Israele non fa parte della Icc, quindi il mandato non potrebbe essere eseguito da autorità del Paese. La Palestina è invece uno Stato Parte.

Netanyahu e Gallant sono accusati di sterminio e di aver utilizzato la fame come metodo di guerra, anche bloccando l’arrivo degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza durante la guerra.

Lo scontro tra Usa e Icc

Il rapporto tra gli Usa e la Corte penale internazionale non è mai stato facile. Non solo gli Usa non hanno mai ratificato lo Statuto di Roma, che la istituisce, ma fin dalla sua fondazione hanno aspramente criticato più volte il suo operato.

L’ultimo motivo di tensione tra gli Stati Uniti e la Icc è stato proprio l’ingresso, nel 2015, della Palestina tra i Paesi Parte della Corte. La presidenza Trump era stata particolarmente aggressiva, impedendo a funzionari americani di collaborare con la corte.

Fonte foto: Ansa

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