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L'ultimatum del ministro di Israele Gantz a Netanyahu: “Piano per Gaza entro l’8 giugno o lascio il Governo"

Si spacca il gabinetto di guerra d’Israele dopo l’ultimatum del ministro Benny Gantz al premier Benjamin Netanyahu

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Al primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, è chiesta una chiara strategia per Gaza. Pena lo spaccamento del Governo. È l’ex Capo di Stato, leader del centrosinistra e membro del gabinetto di guerra Benny Gantz a lanciare un ultimatum al premier: un piano per Gaza in tre settimane o l’abbandono di Gantz per la creazione di un nuovo esecutivo.

L’ultimatum del ministro Gantz

La stampa lo aveva previsto e il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gatz non ha deluso le aspettative.

In un lungo discorso in conferenza stampa, il leader del centrosinistra Gantz ha lanciato un chiaro ultimatum al premier Netanyahu.

Benny Gantz, il ministro di Israele lancia un ultimatum a NetanyahuFonte foto: ANSA
Benjamin Netanyahu

“Il gabinetto deve predisporre un piano d’azione sulla guerra entro l’8 giugno. – sono le parole del ministro – Se non sceglierai, usciremo dal Governo. Il Netanyahu di 10 anni fa l’avrebbe fatto”.

L’ex Capo di Stato non ha rinnegato la decisione di entrare nel gabinetto di guerra in seguito all’attentato del 7 ottobre ma, ha specificato, in seguito “qualcosa è andato storto. Le decisioni essenziali non sono state prese, una parte dei politici si comporta in maniera codarda e pensa solo a sé stessa” sono le dure parole di Gantz.

“Nel sancta sanctorum delle scelte di Israele sono entrate considerazioni personali, una piccola minoranza ha preso il ponte di comando della nave israeliana e la sta dirigendo verso gli scogli”. Infine, il ministro si rivolge in prima persona al premier:

Ti conosco molto bene da anni come leader e patriota israeliano e sai cosa bisogna fare. Devi scegliere fra unità e faziosità, tra sionismo e cinismo, tra responsabilità e illegalità, tra vittoria e disastro.

Il piano di Israele per Gaza

Gantz ha parlato di sei obiettivi il cui raggiungimento pianificare al più presto. A cominciare dalla liberazione degli ostaggi e dalla sconfitta di Hamas.

Parla poi del necessario ritorno degli abitanti del nord di Israele alle loro case e dei rapporti con l’Arabia Saudita, per un’alleanza di stampo anti-iraniano.

Per Gaza, il ministro chiede l’istituzione di “un’amministrazione americana-europea-araba che gestirà la Striscia e getterà le basi per un’alternativa futura che non sia Hamas o Abbas”.

In caso contrario, Gantz – il favorito in tutti i sondaggi in caso di future elezioni – lascerà il Governo per mettersi alla guida di una nuova coalizione.

La risposta di Netanyahu

Durissima e pronta è arrivata la risposta di Benjamin Netanyahu, che ha definito quelle di Gantz “parole vane”.

Le richieste del ministro, per il premier non sono che “eufemismi con un significato molto chiaro: la fine della guerra, la sconfitta di Israele, l’abbandono della maggior parte degli ostaggi, lasciare intatta Hamas e che nasca uno Stato palestinese”.

Infine, il primo ministro biasima il tentativo di spaccare il gabinetto in un momento del genere: “Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al primo ministro invece di lanciarne uno a Hamas”.

gantz-ministro-israele-ultimatum-netanyahu-2 Fonte foto: ANSA
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