Batterio killer a Verona, nuove immagini raccolte dalla Procura
La Procura di Verona ha acquisito diverse immagini sul caso delle morti da Citrobacter all'Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento di Verona
Emergono nuovi elementi nell’indagine sul Citrobacter che in due anni ha ucciso quattro neonati all’Ospedale Donna e Bambino di Borgo Trento di Verona, dal quale sono stati sospesi tre medici in via cautelativa, come riporta il Corriere della Sera.
Batterio killer a Verona, nuove immagini raccolte dalla Procura: i dettagli
La Procura di Verona ha acquisito video e fotografie realizzati con il telefonino da alcune mamme dentro il reparto di terapia intensiva neonatale. Le immagini risalgono al 2019, dopo che uno dei bambini ricoverati, colpito dal Citrobacter, era già morto a fine 2018.
In un video si vede un medico che entra in reparto senza mascherina e con un lecca-lecca in bocca. In un’altra scena un fattorino, entra nel reparto che ospita neonati gravemente malati, senza sovracamice né calzari e nemmeno guanti sterili e nessuno dice nulla.
In quel settore dell’ospedale sono ospitati bambini nati prematuramente con problemi cardiaci, renali o neurologici, ma queste immagini testimonierebbero come non venisse presa alcuna precauzione igienica o rispettata alcuna profilassi.
Altre foto scattate dal cellulare ritraggono genitori e visitatori, senza mascherina, senza sovracamici né calzari e senza igienizzare le mani. Altre persone aprono le finestre, in teoria da tenere chiuse perché il ricambio d’aria dovrebbe essere filtrato da apposito impianto, per fumare nonostante si trovino in un reparto molto delicato.
Batterio killer a Verona, nuove immagini raccolte dalla Procura: l’indagine
Gli inquirenti hanno raccolto anche altri contributi da servizi televisivi inerenti al caso del batterio responsabile di quattro decessi, dei danni neurologici permanenti subiti da altri nove bambini e di conseguenze alle vie urinarie e ai polmoni, accusati da molti dei cento neonati che dal 2015 al luglio 2020 sono stati ricoverati in quell’aera dell’ospedale di Verona.
La Procura indaga su i reati di lesioni o omicidio colposi in conseguenza alla condotta sanitaria. Nell’ambito dell’inchiesta è stato ascoltato anche Francesco Cobello, commissario dell’Azienda ospedaliero-universitaria, ma non risultano ancora iscritti nel registro degli indagati.
Tutto il materiale acquisito, fornito anche dai Nas, è in esame dagli inquirenti per verificate l’eventuale collegamento tra la causa delle morti e delle lesioni con dei comportamenti omissivi o lesivi del personale sanitario del reparto.