Aumentano i casi di febbre Dengue a Fano, nelle Marche: le disinfestazioni slittate a causa della pioggia
A Fano si sono registrati 6 casi di Dengue accertati e altre 11 segnalazioni in città. Gli interventi di disinfestazione sono slittati a causa del maltempo
Salgono ancora i casi di febbre Dengue a Fano, nelle Marche. Al momento sono 6 quelli accertati, mentre ammonterebbero a 11 quelli segnalati complessivamente in città. Altre infezioni sospette, inoltre, sono al vaglio degli organi sanitari. Nel frattempo, la pioggia incessante di queste ore ha provocato lo slittamento degli interventi di disinfestazione e tra i cittadini si è creato un certo allarmismo, alimentato anche dalle polemiche sull’amministrazione locale.
- I casi di Dengue a Fano e le disinfestazioni slittate: le parole del sindaco
- La polemica sull'amministrazione
- Il caso autoctono di Dengue a Brescia
I casi di Dengue a Fano e le disinfestazioni slittate: le parole del sindaco
Il ritardo degli interventi disposti dal sindaco Luca Serfilippi su indicazione dell’Uoc/Igiene e Sanità pubblica permetteranno, come riporta il Resto del Carlino, un’organizzazione più efficace e un’azione maggiormente rapida e capillare.
“Abbiamo interpellato altre ditte private che ci hanno dato la disponibilità a operare assieme alla ditta che lavora già per il comune di Fano in questo ambito”, ha spiegato il primo cittadino nel corso della conferenza stampa di venerdì 13 settembre.
“Stamattina – ha aggiunto – in giunta faremo una variazione di bilancio per mettere a disposizione altri 5 mila euro, oltre i 5 mila già a Bilancio per l’intervento”.
Serfilippi ha fatto sapere che, viste le previsioni meteo avverse, la disinfestazione in programma sarebbe stata spostata di 24 ore (quindi nella notte tra sabato 14 e domenica 15 settembre): “Non si comincerà più alle 23 ma alle 24, per terminare poco prima delle 6”.
“Non c’è alcun coprifuoco – prosegue – durante le operazioni di disinfestazione, i cittadini potranno circolare liberamente senza alcuna limitazione. I locali e le attività commerciali della città resteranno regolarmente aperti. Tuttavia, invito tutti a osservare con attenzione le disposizioni igieniche per garantire la sicurezza e l’efficacia delle operazioni”.
A essere attenzionate sono in particolare Case Archilei e il Canale Albani, due zone a rischio proliferazione zanzara tigre per via della presenza di acqua stagnante.
La polemica sull’amministrazione
Non sono mancate le polemiche a livello politico. Il consigliere comunale del Pd Cristian Fanesi (ex vicesindaco) ha attaccato l’ordinanza sui propri social.
“È scritta malissimo – ha criticato Fanesi -. Fatta oggi per stasera. Le auto con gli altoparlanti che girano. Disinfestazione subito, poi la smentita (…) hanno fatto un casino tale che se si fossero trovati a gestire l’allarme bomba sarebbero scappati a gambe levate”.
Non si è fatta attendere la risposta di Serfilippi: “Devo dire che mi dispiace che un consigliere comunale di opposizione, già candidato sindaco, che ha fatto il vicesindaco in questa città utilizzi questa emergenza per attaccare il sottoscritto e questa amministrazione. Evidentemente non ha nient’altro da dire. È squallido speculare sulle paure della gente, perché è chiaro che le persone dopo aver vissuto il Covid hanno paura quando sentono gli altoparlanti, ma siccome in città c’è anche una buona fetta di popolazione che non ha Internet e i social… la si deve avvisare con i mezzi altoparlanti”.
Il caso autoctono di Dengue a Brescia
Negli ultimi giorni un altro nuovo caso di Dengue è stato segnalato a Brescia, come riferito dall’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) locale.
Ciò che rende questo episodio particolarmente preoccupante è il fatto che si tratti di un caso autoctono, ovvero la persona colpita non ha effettuato alcun viaggio all’estero, suggerendo che il contagio possa essere avvenuto a livello locale, probabilmente tramite una zanzara infetta presente sul territorio.