Attentato contro Nicola Gratteri, allarme degli 007: il procuratore capo nel mirino della 'Ndrangheta
Il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri è nel mirino della 'Ndrangheta: l'allarme dei servizi segreti
Nuovo allarme dei servizi segreti: il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri sarebbe nel mirino della ‘ndrangheta per un imminente attentato. I clan calabresi, infatti, avrebbero manifestato l’intenzione di “farlo saltare in aria” secondo quanto riportano gli 007 di un Paese straniero.
Attentato contro Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro nel mirino della ‘Ndrangheta
La segnalazione dell’imminente attentato contro il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri proviene dai servizi segreti di un Paese straniero, come riporta Il Fatto Quotidiano.
Il Copasir, intanto, si è già attivato per ottenere tutte le informazioni disponibili sul progetto di attentato.
Stando a quanto riporta Agi, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica era all’oscuro dell’allarme giunto dall’estero e sono stati quindi attivati tutti i canali istituzionali per acquisire i dettagli e sollecitare le opportune misure di sicurezza, già rafforzate nelle scorse settimane.
‘Ndrangheta contro Nicola Gratteri, qual è il piano per farlo “saltare in aria”
Le cosche starebbero progettando un attentato in grande stile ai danni del magistrato che mercoledì scorso è stato bocciato dal Csm per la nomina a procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo.
L’attentato, secondo Il Fatto Quotidiano, “si sarebbe dovuto consumare lungo il tragitto che collega l’abitazione del magistrato e il suo ufficio”.
Per questo, gli apparati di sicurezza hanno immediatamente informato il ministero dell’Interno ed è stata rinforzata con l’aggiunta di altre tre autovetture blindate una delle quali è fornita di “bomb jammer” per inibire le frequenze gsm e tutte le altre utilizzate per le trasmissioni radio e cellulari.
In più sono stati messi sotto scorta anche la moglie del magistrato e i figli che studiano fuori dalla Calabria. Sulla vicenda indaga la Procura di Palermo, che ha aperto un fascicolo.
Nicola Gratteri, i messaggi di vicinanza
Il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha espresso solidarietà a Gratteri con una telefonata: “Nell’occasione – come si legge nel suo tweet – ho ribadito l’impegno del Comitato sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, a tutela della Sicurezza nazionale. Siamo tutti consapevoli di quanto importante sia la risposta comune delle istituzioni, la storia ce lo insegna”.
Anche il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha espresso vicinanza a Gratteri: “Sono sinceramente dispiaciuto che Nicola Gratteri non sia riuscito a vincere la corsa per assumere la guida della Direzione nazionale antimafia, e posso dirlo sia da sindaco di Catanzaro che da semplice cittadino del capoluogo in cui ha sede la Procura che il magistrato calabrese guida da anni in modo esemplare. È proprio per i risultati ottenuti a Catanzaro che non posso non sottolineare quanto sia importante che Gratteri continui a essere uno dei baluardi contro la lotta alla ‘ndrangheta in Calabria”.
“È in virtù di questa sua incisiva azione che le cosche calabresi continuano a temerlo e progettano un altro attentato – ha aggiunto -. È l’ennesimo, preoccupante episodio che segnala quanto il magistrato calabrese dia fastidio alla criminalità. A Gratteri rivolgo sincera solidarietà con la certezza che, nemmeno in questa occasione, si farà intimorire”.