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CRONACA ESTERA

Attentato a Parigi sotto la Torre Eiffel, l'aggressore ha giurato fedeltà all'Isis: la conferma in un video

Armand Rajabpour-Miyandoab, il killer che a Parigi ha ucciso un turista tedesco alla Torre Eiffel gridando "Allah Akbar", ha giurato fedeltà all'Isis

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Armand Rajabpour-Miyandoab, il francese di origini iraniane arrestato per l’attentato di sabato 2 dicembre a Parigi nel quale ha aggredito e ucciso con un coltello e un martello al grido di Allah Akbar un turista tedesco sotto la Torre Eiffel, ha giurato fedeltà allo Stato Islamico (Isis).

La rivelazione sull’aggressore

Come confermato dal procuratore antiterrorismo, Jean-Francois RicardArmand Rajabpour-Miyandoab ha giurato fedeltà al sedicente Stato islamico (Isis) in un video nel quale rivendica la sua affiliazione all’organizzazione terroristica islamista.

Il sospetto, convertitosi all’Islam nel 2015, è “caduto molto rapidamente nell’ideologia jihadista”, guardando “video di propaganda”, ha indicato il procuratore.

L’avvertimento della madre

“Nessun elemento aveva permesso di lanciare nuovi procedimenti penali” contro Armand Rajabpour-Miyandoab nonostante sua madre avesse allertato le autorità sul comportamento del figlio a fine ottobre.

A dirlo, secondo quanto riportato dall’Ansa, il procuratore antiterrorismo, Jean-François Ricard, durante la sua conferenza stampa.

Ricard ha ricordato che l’islamista che nella serata di sabato 2 dicembre ha ucciso un turista tedesco vicino alla Tour Eiffel era stato sottoposto a “obbligo di cure” dopo alcuni disturbi psichiatrici durante uno stato di fermo nel 2020.

Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin

Questo obbligo era effettivo “fino alla fine della libertà vigilata, il 26 aprile 2023″. A fine ottobre 2023, “la madre dell’aggressore – ha detto Ricard – aveva segnalato la sua preoccupazione per il comportamento del figlio”. Ma “nessun elemento aveva permesso di lanciare nuovi procedimenti penali” contro Armand Rajabpour-Miyandoab.

Le parole del ministro dell’Interno francese

Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, invitato al tg di TF1, ha osservato che “la Francia si trova costantemente sotto la minaccia terroristica“.

“Bisogna prenderne coscienza – ha aggiunto il ministro – e lottare contro l’Islam radicale“.

Nel frattempo, secondo quanto riportato dall’Ansa, tre membri della famiglia di Armand Rajabpour-Miyandoab, sono stati posti in stato di fermo nell’ambito dell’inchiesta della procura antiterrorismo. Lo riferisce la tv BFM citando fonti giudiziarie.

La famiglia, che non è di religione musulmana, aveva lasciato l’Iran anni fa. Il figlio Armand si è convertito all’islam in Francia, frequentando diversi personaggi radicali, tra cui diversi islamisti responsabili degli attentati in Francia del 2015 e del 2016.

Fonte foto: GETTY

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