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CRONACA ESTERA

Attacchi contro le basi Unifil, parla il portavoce dell’esercito israeliano: “Un errore, stiamo indagando"

Daniel Hagari, portavoce dell’Idf: “Non stiamo puntando contro Unifil, l’Italia è un Paese amico molto importante per Israele”

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

“Ogni incidente nel quale l’esercito ha forse sparato contro basi di Unifil è un errore, non stiamo puntando contro Unifil. L’Italia è un amico molto importante di Israele, è una amicizia sincera ed anche una alleanza importante”. Sono le parole dell’Idf Daniel Hagari, intervistato dal Tg1, sugli attacchi che negli ultimi giorni sono stati portati dall’esercito israeliano contro le basi Unifil dell’Onu nel sud del Libano.

Gli attacchi degli israeliani contro le basi Unifil

Dopo gli spari contro i sistemi di sorveglianza e il ferimento di due caschi blu indonesiani, domenica 13 ottobre due carri armati hanno fatto irruzione in una postazione della missione Onu Unifil a Ramyah. I mezzi dell’esercito israeliano sono rimasti nella base circa 45 minuti e al termine del blitz, a causa dei colpi sparati, 15 caschi blu ghanesi sono rimasti feriti.

“Nonostante avessero indossato maschere protettive – aveva ricostruito Unifil – 15 peacekeeper hanno riportato conseguenze, come irritazioni alla pelle e problemi gastrointestinali”.

Un mezzo della missione Unifil in Libano

Le proteste del governo italiano e le parole di Netanyahu

Sempre nella giornata di domenica il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rivolto un chiaro messaggio all’Onu, chiedendo a Guterres di rimuovere le basi Unifil dalle zone di combattimento per non facilitare il compito di Hezbollah.

Ma l’ennesimo attacco ai danni della missione Unifil ha scatenato l’ira soprattutto dell’Italia – presente con oltre mille uomini nella missione Unifil – con Giorgia Meloni che ha telefonato a Netanyahu per ribadire “l’inaccettabilità” di quanto accaduto.

I responsabili di Unifil hanno chiesto spiegazioni all’esercito israeliano sulle violazioni, che sono state definite “scioccanti”. Nei giorni scorsi sia Meloni che Crosetto avevano protestato contro il governo israeliano.

Hagari: “Stiamo indagando su quanto accaduto”

Stiamo indagando sugli eventi accaduti nei giorni scorsi, incluso quello dove erano coinvolti gli italiani”, ha spiegato il portavoce dell’esercito israeliano al Tg1.

“Stiamo indagando in modo molto serio per evitare che una cosa del genere si ripeta. Stiamo attaccando solo Hezbollah che in certi casi si nasconde vicino o dietro le basi dell’Onu”, ha aggiunto.

“Quando operiamo in Libano il nostro obiettivo è esclusivamente Hezbollah, non il Libano come Paese e neanche i cittadini libanesi. Siamo esclusivamente concentrati sul gruppo terroristico di Hezbollah”, ha detto ancora Hagari.

Fonte foto: Getty

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