Asti, ingresso in piscina negato ad una famiglia perché di origini nigeriane. La denuncia sui social
Sui social la denuncia di una famiglia di origini nigeriane alla quale è stato negato l'ingresso in una piscina di Asti: l'accusa di razzismo
I responsabili di una piscina di Asti avrebbero vietato l’ingresso ad una famiglia di origini nigeriane, una coppia e i loro figli, perché neri. L’accaduto è stato immortalato con un telefonino e pubblicato sui social; gli spezzoni del video sono stati poi rilanciati da tanti altri utenti per denunciare l’episodio.
Asti, piscina nega l’ingresso a una famiglia perché nera
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi alla piscina Asti Lido, struttura che si trova nel centro di Asti, in corso Torino. Protagonisti della vicenda una famiglia di origini nigeriane, marito e moglie che con i loro figli si sono presentati in piscina per trascorrere una giornata di relax.
Una volta arrivata al bancone per pagare, la famiglia sarebbe stata prima lasciata ad attendere per diversi minuti e poi respinta dagli addetti all’ingresso della piscina.
Quando hanno chiesto spiegazioni, l’impiegato all’ingresso avrebbe fornito loro spiegazioni alquanto vaghe. “Non potete entrare a causa di direttive imposte dai gestori della struttura”, avrebbe detto il dipendente.
Piscina nega l’ingresso a una famiglia: l’accusa di razzismo
La spiegazione poco chiara ha scatenato la protesta del gruppetto, che ha commentato sostenendo che se si fosse trattato di italiani sarebbe stato consentito loro l’accesso alla piscina.
Nel video si vede anche la ragazza mostrare i documenti alla reception spiegando di essere “nata qui, non in Nigeria. Io sono italiana“. La famiglia ha aspettato per diverso tempo davanti all’ingresso della struttura prima di andarsene.
Un episodio che sarebbe simile a quanto avvenuto pochi giorni fa a Marina di Ravenna, dove ad un sedicenne sarebbe stato impedito di entrare in un locale.
Asti, i gestori della piscina respingono le accuse
I gestori della piscina Asti Lido respingono le accuse di razzismo, sostenendo di aver avuto in passato problemi con persone ubriache e di aver quindi stilato una lista per gli ingressi. L’impiegato al bancone avrebbe solo fatto confusione.
“Pochi giorni fa alcuni giovani africani erano entrati con i bambini nei passeggini. Hanno lasciato i piccoli a bordo vasca andando a fare il bagno. Un comportamento inappropriato”, ha dichiarato a La Stampa Luigi Penna, il titolare della struttura.
“Poi abbiamo avuto altri problemi, in un caso hanno sputato ad un’agente della polizia municipale intervenuta dopo un diverbio. La cassiera, per questo motivo, ha deciso di non farli entrare“.
Il titolare però non sa se si sia trattato delle stesse persone: “Non sono sicuro ma di certo non sono un razzista. Qui entra chiunque, nigeriani, sinti e rom”.