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Arrestato Nunzio Samuele Calamucci nel caso banche dati, dalle intercettazioni: "Così freghiamo tutta Italia"

Dalle intercettazioni del caso banche dati emerge l'intento di influenzare il Paese. Camalucci: "Così freghiamo tutta Italia"

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Nel caso banche dati, è stato arrestato Nunzio Samuele Calamucci, considerato uno dei capi di una presunta associazione per delinquere dedita al dossieraggio illecito su vasta scala. L’indagine ha portato alla luce una fitta rete relazionale che, secondo gli inquirenti, avrebbe utilizzato banche dati strategiche nazionali per ottenere informazioni riservate, influenzando potenzialmente vari ambiti del Paese, dall’economia alla politica.

Intercettazioni Calamucci: cosa ha detto

Dalle intercettazioni emerge uno scenario che gli inquirenti definiscono “allarmante”. Durante le conversazioni registrate, Nunzio Samuele Calamucci si lascia andare a dichiarazioni che evidenziano la convinzione del potere acquisito dal gruppo. Tra i passaggi citati nell’ordinanza del gip Fabrizio Filice, si trova una frase di Calamucci: “Così freghiamo tutta Italia“.

Un’altra frase registrata, riportata dal gip, rafforza l’idea del controllo: “Siamo in grado di tenere in mano l’Italia”. Queste e altre conversazioni rivelano non solo l’accesso illecito a banche dati strategiche, ma anche una rete di contatti estesa, comprendente imprenditori, manager di grandi aziende, e figure del mondo politico e dello spettacolo.

In foto Leonardo Maria del Vecchio e Matteo Arpe

Secondo il gip, il gruppo avrebbe utilizzato tali informazioni per creare dossier su misura per i propri clienti, attraverso la società investigativa Equalize e altre due aziende legate all’inchiesta. L’obiettivo, oltre al lucro economico, sembrava essere il consolidamento di un potere invisibile capace di influenzare settori cruciali della società italiana.

Spiata anche Letizia Moratti

Tra le figure spiate spunta anche Letizia Moratti, candidata alle elezioni regionali lombarde del 2023. Carmine Gallo, ex funzionario di polizia oggi ai domiciliari, avrebbe svolto accertamenti su “persone vicine” a Moratti per volere di Enrico Pazzali.

In qualità di presidente di Fondazione Fiera Milano e di titolare di Equalize, Pazzali avrebbe tentato di ottenere informazioni utili a screditare l’immagine pubblica di Moratti, nel tentativo di favorire la candidatura di Attilio Fontana.

Il gip Filice non ha ritenuto necessarie misure cautelari per Pazzali, ritenendo l’azione ininfluente ai fini della prosecuzione delle attività criminali.

Indagati e fermati

L’inchiesta ha portato all’applicazione di sei misure cautelari, tra cui i domiciliari per Carmine Gallo. Tra gli indagati figurano nomi di spicco come Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, e Matteo Arpe.

L’organizzazione, composta da hacker, consulenti informatici e ex membri delle forze dell’ordine, avrebbe estratto migliaia di informazioni riservate dalle banche dati nazionali, dando vita a una rete illecita di sorveglianza che, secondo gli inquirenti, coinvolgeva numerosi attori.

La vicenda, sottolinea il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, rappresenta un tassello di un più ampio “mercato delle informazioni riservate”, un fenomeno che, se confermato, evidenzierebbe le gravi vulnerabilità dei sistemi informativi nazionali. Il governo si è detto pronto a discutere nuove misure di sicurezza.

Fonte foto: ANSA

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