Arrestati 3 funzionari dell'Agenzia delle Entrate a Roma per corruzione: mazzette e pranzi in cambio di favori
Arrestati 3 funzionari dell'Agenzia delle Entrate a Roma. L'accusa è di corruzione e accesso abusivo per mazzette e pasti nei ristoranti
Sono finiti ai domiciliari 3 funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Roma. L’accusa nei loro confronti è di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico. A scoprire il giro di corruzione sono stati gli investigatori della Squadra mobile di Roma, che hanno indagato sugli uffici tributari di Roma 3 Roma 4.
- Arrestati 3 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
- Le indagini
- Le misure: domiciliari e obbligo di firma
Arrestati 3 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate
Gli investigatori della Squadra mobile nella giornata di lunedì hanno arrestato e disposto i domiciliari per 3 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. L’operazione è avvenuta all’alba (nella giornata di ieri una maxi azione è stata compiuta anche a Napoli). Un quarto uomo, ormai in pensione, è invece obbligato alla firma. Coinvolti anche altri due professionisti contabili, che avevano richiesto dei servizi illegali.
Secondo le prime informazioni emerse, il sistema verteva su un pagamento extra di circa 100 euro a pratica per ottenere informazioni ed effettuare dichiarazione dei redditi, accertamenti fiscali e successioni.
Le indagini
Le informazioni emerse dalle indagini lasciano trasparire una pratica di illeciti ampia. Gli investigatori, coordinati dalla procura che ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione dei provvedimenti cautelari, hanno ricostruito gli accessi alla rete informatica dell’anagrafe tributaria.
Le tariffe pagate per le pratiche erano di circa 100 euro, ma le informazioni venivano scambiate anche per pranzi al ristorante.
Le misure: domiciliari e obbligo di firma
Per i tre dipendenti delle Agenzie delle Entrate è stato previsto l’arresto con i domiciliari. La misura cautelare non è prevista per un pensionato, ex dipendente, che invece è obbligato alla firma.
Le accuse sono di accesso abusivo a sistema informatico, un rodato sistema corruttivo per ottenere informazioni utili alla conclusione di pratiche relative ad accertamenti fiscali per l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco.