Arcangelo Correra ucciso a Napoli, cosa non torna nella versione di Renato Caiafa: spunta un altro proiettile
La versione di Renato Caiafa sull'omicidio di Arcangelo Correra a Napoli non convince gli inquirenti: trovato un proiettile diverso dall'arma usata
La versione di Renato Caiafa sull’omicidio di Arcangelo Correra a Napoli non convince del tutto. A interessare gli investigatori, infatti, sarebbe un proiettile rinvenuto sul luogo in cui si è consumata la tragedia, tra via dei Tribunali e piazzetta Sedil Capuano. Tale proiettile sarebbe di un calibro diverso rispetto a quello esploso da Caiafa, un calibro 9×21, partito da una pistola rinvenuta per caso.
Un nuovo proiettile
Come riporta Ansa, sul luogo dell’omicidio di Arcangelo Correra gli inquirenti avrebbero rinvenuto un proiettile dal calibro diverso da quello che ha ucciso il 18enne la mattina di sabato 9 novembre.
Per questo motivo gli inquirenti vogliono fare luce soprattutto sulle dichiarazioni rilasciate da Renato Caiafa, che ha spiegato di aver trovato l’arma sulla ruota di un’auto e che il colpo sarebbe partito per sbaglio.
Per il momento non è dato sapere con certezza di quale calibro sia il nuovo proiettile trovato sul luogo interessato dai rilievi. Secondo Fanpage potrebbe trattarsi di un calibro 38 per revolver o di un 22 per Long Rifle.
L’arma dalla quale è partito il colpo che ha ferito e ucciso Arcangelo Correra è ora a disposizione degli inquirenti. La matricola della Beretta, infatti, è stata cancellata e per questo è necessario fare chiarezza sulla sua provenienza.
L’omicidio di Arcangelo Correra
Intorno alle 5 di sabato 9 novembre Arcangelo Correra, 18 anni, è stato ferito da un colpo di pistola mentre si trovava in piazzetta Sedil Capuano a Napoli. Il giovane è stato accompagnato all’ospedale dagli amici a bordo di uno scooter. Verso le 11 il ragazzo è morto.
Alcune ore dopo Renato Caiafa, 19 anni, si è presentato in Questura. Agli inquirenti ha raccontato che si è trattato di un incidente. Caiafa avrebbe trovato l’arma, una Beretta 9×21, sulla ruota di un’auto. Dopo un passamano, il 19enne avrebbe scarrellato l’arma e così sarebbe partito il colpo.
La versione di Renato Caiafa e le indagini
Come già detto, Renato Caiafa ha riferito ai poliziotti che il colpo sarebbe partito per sbaglio da una pistola trovata per puro caso sulla ruota di un’auto parcheggiata. Dopo aver accompagnato Correra in ospedale insieme agli amici, il 19enne si è dato alla fuga ma sarebbe stato convinto a presentarsi in Questura da una zia.
Caiafa è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo. Martedì 12 dicembre si terrà l’interrogatorio di fronte al gip. Il ragazzo si trova presso il carcere di Poggioreale. Gli inquirenti stanno lavorando per valutare l’attendibilità della versione di Caiafa, ma anche per capire se l’arma sia davvero stata trovata per caso o se il gruppo di giovani ne fosse già in possesso.