Approvato in Cdm il decreto legge su migranti e Paesi sicuri: cos'è e cosa dice la lista voluta da Meloni
Cdm, approvato in pochi minuti il decreto legge sui migranti: i cosiddetti "Paesi sicuri" passano da 22 a 19
Sullo sfondo giganteggia il controverso caso dei migranti mandati in Albania e poi rispediti in Italia. La vicenda ha accesso uno scontro feroce tra la maggioranza di governo e la magistratura. Alla luce di tale situazione, il consiglio dei ministri (Cdm), tramite un decreto legge, ha varato nelle scorse ore le nuove norme in materia di espulsione dei migranti verso i cosiddetti Paesi sicuri. Si prova quindi ad andare oltre il no della magistratura e gli obblighi imposti dalla Corte di giustizia Ue.
- Cdm, varato decreto legge sui migranti e i Paesi sicuri
- I commenti dei ministri del governo Meloni
- La lista dei 19 Paesi sicuri
Cdm, varato decreto legge sui migranti e i Paesi sicuri
Il Cdm ci ha messo pochi minuti ad approvare il decreto legge che segnala quali sono i Paesi verso i quali poter effettuare i rimpatri immediati.
La misura conferma in gran parte il ‘vecchio’ elenco relativo alle provenienze ritenute sicure dal governo italiano. Con il decreto si tenta di blindare con una legge di maggiore forza la possibilità di espulsione immediata per chi sbarca da uno dei Paesi della lista che, ora, scendono da 22 a 19. Fuori Camerun, Colombia e Nigeria. L’elenco sarà periodicamente aggiornato.
Con il provvedimento i tribunali, che nel 95% dei casi non avevano confermato il trattenimento dei migranti, cambieranno il loro modo di agire? Non è detto in quanto resta il ‘freno’ posto dalla sentenza del 4 ottobre scorso della Corte Ue che non ha accettato gran parte dei 22 Paesi in lista. Motivo? Si è ritenuto che diversi Stati presenti nell’elenco non sono in grado di tutelare i diritti di tutti i cittadini.
In particolare, i giudici europei avevano sottolineato che un Paese non è da considerare sicuro se anche solo una porzione del suo territorio non garantisce la tutela dei diritti di tutti i cittadini. Per questo, nel nuovo decreto legge, si è scelto di mettere fuori dalla lista Colombia, Nigeria e Camerun.
I commenti dei ministri del governo Meloni
“La sentenza della Corte europea non è stata ben compresa dai giudici – ha commentato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ora i tribunali non potranno disapplicare una legge”.
Per il guardasigilli “non c’è prova che i migranti arrivino da Paesi non sicuri dato che la provenienza è dichiarata da loro stessi”.
“La nuova lista diventa norma primaria e consente dai giudici di avere un parametro rispetto a una ondivaga interpretazione”, ha dichiarato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi.
“L’individuazione dei Paesi sicuri è complessa -ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano – ma la sentenza europea non è una legge”.
La lista dei 19 Paesi sicuri
La lista aggiornata comprende: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.
Con la misura approvata tramite decreto-legge, cioè un provvedimento che ha maggiore significato politico e istituzionale, l’esecutivo di Giorgia Meloni proverà a mantenere attivi i centri per migranti appena aperti in Albania.