App Immuni, quando sarà pronta e come funziona: parla Arcuri
I dati personali saranno "pseudoanonimizzati" e sarà importante la disponibilità immediata di tamponi
Dovrebbe essere per la fine di maggio la app “Immuni” per il contact tracing. Lo ha assicurato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri in audizione alla Commissione Trasporti e telecomunicazioni. Ne dà notizia l’Ansa. “A cavallo della fine del mese l’App sarà pronta per essere utilizzata” ha affermato, precisando che “si tratta di una mia opinione”: “gli interlocutori che possono sciogliervi questo dilemma sono altri”.
App Immuni, come funziona: il chiarimento di Arcuri
“La app funziona se il tempo di attraversamento” dall’alert al tampone “sarà accorciato e se ad essa si accompagnerà la somministrazione dell’unico agente per individuare un individuo contagiato, che è il tampone“, ha aggiunto.
Infatti, ha chiarito Arcuri, “se non si fa subito un tampone la app non consegue il risultato per cui è stata pensata”.
Così funziona l’app: “Dà un alert a un device, a un telefono, e gli dice ‘sei stato in contatto per più di 15 minuti negli ultimi 14 giorni con un altro device – anch’esso non è un nome – che risulta contagiato'”.
“Così il ricevitore del device deve attivarsi e se il sistema sanitario regionale non è in grado di sottoporlo in fretta un tampone, non ha fatto il suo lavoro e nessuno di noi lo ha fatto”, ha dichiarato Arcuri.
App Immuni, come verranno trattati i dati personali
“Entro il 31 dicembre 2020 – ha assicurato Arcuri – tutti i dati personali trattati per la App di contact tracing vanno cancellati o resi definitivamente anonimi”.
Si parla di dati “pseudoanonimizzati”, ovvero una “tecnica che consiste nel trattamento dei dati personali in modo tale che non possano essere più attribuiti a una persona specifica senza informazioni aggiuntive”.