Anpi contro il calendario dell'Esercito 2024, "riabilita il fascismo": il ruolo di Rauti, replica della Difesa
Il calendario dell’Esercito 2024, promosso da Isabella Rauti di FdI, è accusato di fascismo dall’Anpi, che chiede sia ritirato
“Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”: è questo il titolo del nuovo calendario dell’Esercito 2024, promosso dalla sottosegretaria alla Difesa ed esponente di FdI Isabella Rauti. Riferimento che appare come un richiamo al fascismo all’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che chiede che il calendario, seppur già diffuso, venga ritirato.
- Il calendario dell’Esercito 2024
- Promosso da Isabella Rauti di FdI
- L’Anpi accusa il calendario di richiamo al fascismo
- L’interrogazione al ministro Crosetto
- La nota del Ministero della Difesa
Il calendario dell’Esercito 2024
Il titolo del calendario dell’Esercito per l’anno 2024 recita: “Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”. Ossia prima dell’armistizio, quando regnava il regime fascista.
“Attraverso la rievocazione di quei tragici eventi (e qui si ci riferisce alla Seconda Guerra Mondiale, ndr) si è voluto rendere omaggio agli uomini che a quei fatti parteciparono con l’assoluta consapevolezza di servire la Patria, sia prima sia dopo l’8 settembre 1943, onorando il giuramento prestato” si legge nel testo che accompagna il calendario.
La pubblicazione commemorativa celebra “ufficiali, sottufficiali e soldati, insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare per atti eroici compiuti dopo l’armistizio e che si sono particolarmente distinti anche nel periodo precedente”. Ovvero durante il periodo del fascismo.
Promosso da Isabella Rauti di FdI
Il calendario, presentato nelle ultime settimane anche in numerose scuole superiori, è stato promosso in particolare dalla sottosegretaria di Stato al ministero della Difesa del governo Meloni Isabella Rauti.
Rauti, esponente di Fratelli d’Italia, è riservista dell’esercito e figlia di Giuseppe Umberto Rauti, ex membro della camera dei Deputati e storico leader del neofascismo italiano. Fu segretario del Movimento Sociale Italiano, del Movimento Sociale Fiamma Tricolore e, fino al 2012, del Movimento Idea Sociale.
L’Anpi accusa il calendario di richiamo al fascismo
“L’Anpi chiede che venga ritirato il calendario dell’Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione” ha affermato Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’associazione dei partigiani, ai microfoni di ANSA.
“È inaccettabile – dichiara Pagliarulo -. Si tratta di un atto che nasconde una doppia operazione politica. Si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando invece c’è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista”,
L’Associazione chiede il ritiro del calendario, seppur questo sia stato ormai già stampato e già messo in circolazione. L’accento è posto da Pagliarulo sulla distinzione, doverosa per il presidente, tra i singoli soldati e l’Esercito come istituzione:
Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l’esercito di Salò.
L’interrogazione al ministro Crosetto
Il presunto richiamo al fascismo nel calendario dell’Esercito 2024 è stato trattato anche dal vicecapogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, durante un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto.
Grimaldi ha criticato l’omaggio, tra le pagine della pubblicazione, di Giuseppe Izzo, generale italiano che nel 1938 partì volontario per la guerra di Spagna al fianco dei franchisti.
Secondo il vicecapogruppo Avs, nel calendario “l’intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario”.
E, riferendosi alla promozione da parte della sottosegretaria Rauti, Grimaldi dichiara: “Non si può non dire che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello”.
La nota del Ministero della Difesa
Sulla polemica è intervenuto il Ministero della Difesa, che ha precisato – citato dall’Ansa – come “il calendario dell’Esercito 2024 non intende affatto ‘riabilitare il fascismo’, anzi. Il calendario si inquadra in una trilogia storica che vuole evidenziare esclusivamente l’impegno e il valore degli italiani e dei nostri militari nella Guerra di Liberazione, nella consapevolezza che, come quelli di allora, anche i soldati di oggi, con il giuramento che prestano, si impegnino a servire il Paese e le sue istituzioni repubblicane”.
E ancora: “Moltissimi soldati, sopravvissuti a tre anni di durissima guerra, non ebbero dubbi, dopo l’8 settembre 1943, su quale fosse il loro dovere e quale posizione l’Esercito Italiano dovesse assumere. Non a caso, tutti i militari presenti nel CalendaEsercito 2024 sono stati scelti perché il loro coraggio è stato d’esempio sia prima dell’armistizio sia, con uguale impegno e determinazione, durante la guerra di Liberazione, combattendo nelle fila del Regio Esercito o delle formazioni partigiane, fino all’estremo sacrificio. Basta leggere le motivazioni di conferimento delle Medaglie d’Oro al Valor Militare”.
Quindi, la chiosa: “Il ‘prima e dopo’ l’8 settembre 1943 indica quindi la coerenza e il valore dell’impegno coraggioso di chi scelse di servire la Patria, onorando il giuramento prestato, fino al sacrificio della vita o continuando, a sprezzo del pericolo, a combattere per la rinascita dell’Italia. Questo è lo spirito del CalendEsercito 2024! Le polemiche politiche e i pregiudizi ideologici sono estranei alle forze armate. Non è un caso che, nel calendario, chi fu decorato prima dell’armistizio ricevette un’onorificenza ancora più importante e prestigiosa per quanto fatto dopo l’8 settembre; gli ideali e i valori che li animarono erano gli stessi: quelli del giuramento alla Patria e alle istituzioni”.