Annamaria Franzoni oggi, la nuova vita e il Capodanno a Cogne nella villa in cui fu ucciso Samuele
Annamaria Franzoni ha passato il Capodanno 2022 nella villetta dove avvenne l'omicidio del figlio Samuele. Cosa fa oggi
Annamaria Franzoni oggi ha una nuova vita. A quasi vent’anni dall’omicidio del figlio, il piccolo Samuele Lorenzi, avvenuto a Cogne il 30 gennaio 2002, il personaggio di Annamaria Franzoni continua a trovare spazio nelle pagine dei quotidiani, dopo i terribili fatti accaduti nella frazione di Montroz.
- Cosa fa oggi Annamaria Franzoni
- Annamaria Franzoni, il Capodanno nella villetta del delitto di Cogne
- La villetta di Cogne oggetto di un "turismo macabro": rischiava di essere messa all'asta
- Delitto di Cogne, le tappe in breve
Cosa fa oggi Annamaria Franzoni
Annamaria Franzoni fu condannata per l’omicidio di Samuele, continuando a professarsi innocente. Ha scontato la pena di 16 anni di carcere, poi ridotti a meno di 11, terminando la detenzione domiciliare in anticipo per buona condotta nel febbraio 2019.
Annamaria Franzoni oggi gestisce l’agriturismo di famiglia a Monteacuto Vallese. Ma non dimentica il passato che l’ha legata al luogo della tragedia.
Annamaria Franzoni, il Capodanno nella villetta del delitto di Cogne
Annamaria Franzoni, insieme al marito Stefano Lorenzi, hanno trascorso il Capodanno 2022 nella villa in cui fu ucciso il piccolo Samuele. La notizia è stata riportata dal quotidiano La Stampa e rilanciata da altre testate.
I coniugi si sono recati nella villetta del delitto di Cogne lo scorso 30 dicembre, soggiornandovi fino al 3 gennaio per passare dunque il Capodanno. Secondo quanto raccontato dal quotidiano, i due sono rimasti in casa per tutto il tempo, senza mai recarsi in paese.
La villetta di Cogne oggetto di un “turismo macabro”: rischiava di essere messa all’asta
Negli anni la villetta è stata oggetto di un “turismo macabro“, come ha dichiarato la stessa Franzoni nell’ambito di un processo per violazione di domicilio in cui erano imputati una giornalista e di un telecineoperatore, che sono poi stati assolti.
L’attrattiva nei confronti della villa è perdurata nel tempo e a distanza di vent’anni dal dramma familiare qualcuno ancora si reca sul posto per scattare fotografie o chiedere se la villa della Franzoni “fosse proprio quella là”.
La stessa villa ha rischiato di essere messa all’asta a causa di un contenzioso con il legale Carlo Taormina, ma su decisione del tribunale di Aosta è rimasta di proprietà della famiglia Franzoni dopo che la famiglia ha interamente saldato la somma dovuta all’avvocato.
Delitto di Cogne, le tappe in breve
La mattina del 30 gennaio 2002 Annamaria Franzoni contattò il 118 per chiedere soccorso dopo aver trovato il figlio Samuele sanguinante nel suo letto. Per primo intervenne il medico di famiglia diagnosticò al piccolo un aneurisma cerebrale.
All’arrivo dei soccorritori, però, apparve chiaro che la morte del bimbo fu causata da un atto violento, come confermò pure l’autopsia: a Samuele furono inflitti almeno 17 colpi con un’arma contundente, mai ritrovata.
Partirono dunque le indagini che portarono prima all’arresto della mamma Annamaria Franzoni, e poi alla sua successiva condanna in via definitiva.