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Allerta meteo a Catania ma Trantino non chiude le scuole: polemiche contro il sindaco di Fratelli d'Italia

Allerta meteo, a Catania le scuole non chiudono: la spiegazione del sindaco e la protesta dei genitori degli alunni

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Prevista un’altra ondata di maltempo sulla Sicilia nelle prossime ore, in particolare a Catania e provincia. A causa dell’allerta meteo arancione, 37 comuni dell’isola hanno deciso di chiudere le scuole lunedì 11 novembre. Tra questi non figura quello di Catania il cui sindaco Enrico Trantino (Fratelli d’Italia), tramite un post su Facebook che ha generato parecchie polemiche, ha spiegato i motivi della decisione presa in merito al fatto di lasciare aperti gli istituti.

Allerta meteo Catania, il sindaco non chiude le scuole: polemiche

A Catania si è deciso di non chiudere le scuole. Il sindaco Trantino, tramite un post pubblicato su Facebook lungo la serata di domenica, ha spiegato così la scelta: “Sulla base delle interlocuzioni con l’Aeronautica, per domani sono previste piogge che si intensificheranno nelle ore centrali della mattinata, ma che non supereranno la soglia critica. Nel pomeriggio le piogge aumenteranno in modo considerevole. Traducendo in concreto, domani mattina le scuole rimarranno aperte”.

“Per le lezioni pomeridiane – ha aggiunto il primo cittadino catanese -, stabiliremo in mattinata se disporne la sospensione. Desideravo solo precisare che ci siamo confrontati per oltre due ore: non metteremmo mai a rischio l’incolumità dei nostri ragazzi e non prenderemo mai decisioni a cuor leggero”.

Enrico Trantino, sindaco di Catania

Le proteste dei cittadini contro la decisione del comune

Il sindaco ha limitato i commenti sotto al post. Le polemiche hanno comunque preso piede sotto ad altri account che hanno riportato la notizia. Diversi cittadini, ad esempio, hanno protestato sotto al post diffuso dalla testata LaSiciliaWeb.

“Io sono senza parole – ha tuonato Sonia -, non è una questione di pioggia e basta. A parte che tutti i comuni attorno stanno preventivamente chiudendo, a Catania avremo altre nuvole. Il problema è che già abbiamo istituti dove non sono idonee le strutture, sono troppo vecchie o non adeguate. Tutto chiaro, quindi se disgraziatamente accadesse qualcosa domani a studenti o personale se ne assumono la piena responsabilità”.

“Naturalmente chi scende dai paesi etnei e porta i figli a scuola a Catania non viene preso in considerazione! Giustamente nelle scuole di Catania ci sono solo alunni che abitano a Catania! Assurdo!”, il pensiero di Giusi.

“Considerando il numero elevato di pendolari, bisognerebbe adottare un criterio unico di decisione per garantire regolare svolgimento del servizio e la sicurezza di personale e alunni”, scrive un’altra cittadina.

Genitori: “Sindaco, non abbiamo bisogno del suo consenso”

“Signor Sindaco – scrive Valentina – ma tanto alla fine decideremo noi se mandarli o meno…. siamo genitori responsabili non abbiamo bisogno del suo consenso”.

Dello stesso avviso di Valentina è la signora Tina: “Complimenti al sindaco Trantino. Per la decisione presa merita un applauso… I miei figli li tutelo tenendoli al sicuro a casa”.

Si sono aggiunte tante altre critiche e proteste simili in riferimento alla scelta dell’amministrazione catanese di non chiudere gli istituti della città.

Fonte foto: ANSA

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