Allarme siccità al Lago di Garda, mai così basso da 70 anni: la rabbia degli albergatori, "basta terrorismo"
Il lago di Garda raggiunge il livello più basso dal 1953, ma gli albergatori della zona protestano contro l'allarmismo mediatico
Preoccupazione siccità in Italia. L’ultimo campanello di allarme, dopo i molti richiami degli esperti e le immagini delle ultime settimane del fiume Po, arrivano dai satelliti del programma europeo Copernicus. Secondo gli ultimi dati, il lago di Garda ha raggiunto il suo livello più basso dal 1953: 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico.
Lago di Garda, livello più basso dal 1953
Il livello del lago di Garda è il più basso registrato negli ultimi 70 anni. La carenza d’acqua nel più grande lago italiano è stato immortalato nei giorni scorsi dalle immagini scattate dal satellite Sentinel 2 nell’ambito dell’Osservatorio europeo sulla siccità del programma Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea.
Stando agli ultimi dati (16 aprile) il lago ha raggiunto il suo livello più basso dal 1953: 45,8 centimetri sopra lo zero idrometrico, la quota sul livello medio del mare usata solitamente come riferimento. Negli ultimi settant’anni la media era di 109 centimetri.
“L’attuale capacità del bacino mette a rischio la sua capacità di sostenere l’agricoltura, le comunità locali, il turismo e la navigazione”, scrive in una nota Copernicus.
L’allarme degli esperti
Il lago di Garda è un serbatoio di acqua dolce fondamentale per la sua capacità di sostenere l’agricoltura, il turismo e le comunità locali. L’allarme siccità si era già palesato a febbraio, con molti turisti che avevano approfittato dell’acqua bassa per raggiungere a piedi l’isola dei Conigli, di solito raggiungibile solo in barca.
L’ultimo rapporto di Copernicus sul clima ha confermato che l’Europa è il continente che si sta scaldando più velocemente a causa dei cambiamenti climatici e che l’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata. E la prossima stagione estiva rischia di essere ancora peggio.
Per affrontare questi problemi il governo ha nominato un commissario straordinario nazionale, che resterà in carica fino al 31 dicembre.
L’appello degli albergatori
Non tutti però sembrano riconoscere la portata dell’emergenza siccità. Come gli albergatori della zona del Garda, che hanno pubblicato un comunicato congiunto per dire basta a “fake news” e “allarmismi” sulla mancanza di acqua.
“Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul lago di Garda: da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che puntano sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi”, scrivono Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento.
“Siamo ben consapevoli – spiegano le associazioni di categoria – che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata”.
“Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica, con 25 milioni di presenze l’anno”, aggiunge Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, al quotidiano L’Adige.