Allarme per il virus respiratorio sinciziale nei bambini dalle Regioni, il farmaco non basta: cosa succede
Le Regioni lanciano un grido d’allarme sulla disponibilità dell'anticorpo monoclonale utilizzato per prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale
Le Regioni lanciano un grido d’allarme sulla disponibilità del farmaco Nirsevimab-Beyfortus, anticorpo monoclonale utilizzato per prevenire le infezioni da virus respiratorio sinciziale (Vrs), causa principale di bronchiolite e polmonite nei neonati.
- L'allarme delle Regioni sui bambini
- La richiesta al Sistema sanitario nazionale
- Cos'è il virus respiratorio sinciziale
L’allarme delle Regioni sui bambini
In una lettera inviata al ministro della Salute Orazio Schillaci e all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), gli enti territoriali denunciano la carenza del farmaco, segnalando la possibilità di gravi disparità sul territorio nazionale.
Alcune Regioni sarebbero in grado di garantire una campagna di prevenzione universale, mentre altre non riuscirebbero neppure a proteggere i neonati più fragili.
Allarme delle Regioni per il virus respiratorio sinciziale nei bambini
Raffaele Donini, assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, ha evidenziato come l’imminente fase epidemica del Vrs – attesa tra ottobre e marzo – richieda la distribuzione tempestiva del farmaco.
Tuttavia, molte delle gare regionali per l’acquisto del Nirsevimab sono andate deserte, poiché il produttore, Sanofi, non è in grado di garantire una copertura sufficiente per tutti.
La richiesta al Sistema sanitario nazionale
Le Regioni chiedono al Sistema sanitario nazionale di intervenire con urgenza, proponendo all’Aifa di inserire il farmaco in Fascia A (copertura completa da parte del Ssn e senza oneri per il cittadino).
In alternativa, suggeriscono di rendere rimborsabili i farmaci di Fascia C acquistati dagli enti del Ssn per motivi di salute pubblica, consentendo una distribuzione più equa sul territorio. Questo approccio garantirebbe l’accesso al farmaco in tempi rapidi, limitando le complicanze gravi derivanti dal virus e riducendo i ricoveri ospedalieri.
La situazione si complica ulteriormente a causa delle tempistiche serrate. La lettera delle Regioni sottolinea che la pianificazione doveva essere effettuata nei primi mesi del 2024.
Cos’è il virus respiratorio sinciziale
Il virus respiratorio sinciziale (Vrs) è un agente patogeno molto contagioso che colpisce soprattutto i bambini sotto i due anni, causando bronchiolite e polmonite. Si trasmette per via aerea attraverso le goccioline generate da tosse e starnuti, o per contatto diretto con le secrezioni nasali infette.
Nei bambini più piccoli o con patologie preesistenti, l’infezione può evolvere in una grave insufficienza respiratoria. Sebbene una prima infezione non garantisca immunità completa, le successive sono solitamente più lievi. Nei casi più gravi, la malattia può richiedere l’ospedalizzazione per supporto respiratorio e monitoraggio delle complicazioni.