Virus respiratorio sinciziale nei neonati: cos'è e quali sono i rischi
In Italia non c'è solo il Covid: a minacciare i neonati è un virus sinciziale, che può causare gravi danni se contratto nei primi mesi di vita
In Italia, oltre al Covid, c’è un altro virus che nelle ultime ore sta spaventando i genitori. Si tratta di un virus sinciziale, che colpisce i neonati: a Padova, negli ultimi 20 giorni, in 4 sono stati intubati in terapia intensiva, mentre altri 12 sono stati ricoverati in Pediatria.
Anche la piccola Vittoria, figlia di Fedez e Chiara Ferragni, è ricoverata in ospedale per colpa di questo virus. Il papà scrive nelle storie Instagram che la bimba “è una roccia, migliora sempre più”, ma allo stesso tempo invita a non sottovalutare i rischi perché questo virus “è una brutta bestia”.
Virus sinciziale colpisce i neonati: allarme in Italia, di cosa si tratta
L’allarme è scattato al pronto soccorso pediatrico di Padova, con diversi casi di neonati positivi.
Non si tratta di Covid, questa volta il nemico è il virus sinciziale: un’infezione ai bronchi molto rischiosa soprattutto nel primo anno di vita.
A Padova i casi, aggiornati al 26 ottobre, sono 16. Ma le infezioni si sono registrate anche a Roma: al policlinico Umberto I si contano 10 i ricoverati, di cui 2 di appena un mese di vita, in terapia intensiva. Ma anche nelle altre regioni la situazione è analoga.
Virus sinciziale colpisce i neonati: “Arrivato in anticipo”
Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri) e professore ordinario di Pediatria all’università Sapienza e responsabile del Pronto soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I di Roma, all’Adnkronos ha spiegato che questa vera e propria epidemia “è arrivata con 2 mesi di anticipo“. La si aspetta solitamente tra dicembre e gennaio.
L’esperto ha spiegato quali siano i rischi: “Se contratto nei primi mesi di vita, il virus provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie”.
Il rischio di morte, fortunatamente, è molto basso, “ma il virus può lasciare danni permanenti, a partire dallo sviluppo di asma da grandi, che si verifica nel 50% dei casi”.
Diverso il discorso per i bambini più grandi e gli adulti: “Si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse”.
Al contrario del Covid, non c’è un vaccino specifico per combattere il virus respiratorio sinciziale, ma “ci sono tre sperimentazioni in fase III di vaccini per le mamme e terapie con anticorpi monoclonali, indicati però solo per bimbi prematuri e particolarmente fragili, quali i cardiopatici”.
Nell’attesa, i consigli di Midulla sono:
- frequente lavaggio delle mani;
- mascherine;
- fazzoletti monouso da gettare sempre nella spazzatura;
- distanziamento nel caso di un fratellino più grande malato;
- non mandare a scuola i bambini prima che siano guariti, perché rappresentano fonte di contagio.