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POLITICA ESTERA

Allarme di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin e la guerra nucleare: cosa potrebbe spingerlo a usare l'atomica

Silvio Berlusconi è tornato a parlare di Putin, lasciando intendere che il leader russo preferirebbe usare l’atomica piuttosto che perdere la guerra

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Il conflitto in Ucraina, iniziato (o sarebbe meglio dire inaspritosi) il 24 febbraio 2022 con l’invasione russa, non sembra vicino a una conclusione. Molti sono gli analisti che si sono lanciati in previsioni, ma pochi hanno davvero idea di cosa si potrebbe fare per fermare il conflitto e di cosa potrebbe accadere se ciò non avvenisse. E tra questi c’è il senatore Silvio Berlusconi, che si dice non poco preoccupato dalle reazioni di Vladimir Putin a una eventuale sconfitta in Ucraina.

L’allarme di Silvio Berlusconi

Secondo il fondatore di Forza Italia, chiunque insista nel voler mandare aiuti militari in Ucraina è nulla più che un incosciente.

Secondo Berlusconi, nonostante tutti gli sforzi, non sarebbe comunque possibile sconfiggere la Russia sul campo, sia a causa della sua forza militare, sia perché il presidente Putin è tutt’altro che favorevole ad arrendersi o a fare concessioni.

Il presidente russo Vladimir Putin

“Se gli lasciano come unica alternativa l’umiliazione e la sconfitta, Vladimir è il tipo che dirà: muoia Sansone con tutti i filistei e passerà all’arsenale atomico” ha detto Silvio Berlusconi.

La paura per il nucleare

E di fronte a uno scenario di questo tipo, non c’è molto che si possa fare: “Sarà meglio fuggire per la terra del fuoco, o costruirai un bunker con tutti i comfort nel guardino di casa?”, è la risposta tristemente ironica del presidente Berlusconi.

Una preoccupazione che non è solo figlia di una paranoia, dato che a più riprese sia Putin che altre cariche dello Stato hanno più o meno palesemente alluso a un eventuale uso di armi nucleari nel conflitto.

Non a caso, già un mese fa Berlusconi era stato contestato per le parole con le quali aveva criticato le politiche di Zelensky nel Donbass, reo a suo dire di aver “provocato” la reazione di Vladimir Putin.

Il rischio di un attacco nucleare

Proprio in seguito alle critiche ricevute, Silvio Berlusconi aveva chiarito che “con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della NATO, io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace”.

Un tavolo per la pace però ad oggi non c’è stato, e nei mesi si sono susseguiti gli allarmi e le dichiarazioni tese ad allontanare il fantasma nucleare.

E nonostante al momento tutte le parti coinvolte sembrino più intente a bluffare per ottenere una vittoria con il minimo dispiegamento di energie necessario, bisogna sempre tenere a mente che la Russia possiede il più grande arsenale nucleare del mondo, e che Mosca può contare, tra soldati attivi e riservisti, su un esercito di circa tre milioni di soldati.

Fonte foto: ANSA

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