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POLITICA ESTERA

Alexei Navalny ucciso con un pugno al cuore dopo essere stato lasciato al gelo: la bomba del Times

Secondo il Times, Alexei Navalny, dopo essere stato lasciato al gelo, sarebbe stato ucciso con un singolo pugno al cuore, una tecnica usata dal KGB

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Arriva dall’Inghilterra la rivelazione sulla causa della morte di Alexei Navalny, l’oppositore di Putin deceduto in una colonia penale russa nei pressi del circolo polare artico. Secondo il Times difatti, l’ex attività politico sarebbe stato ucciso da un unico pugno che lo ha raggiunto al cuore, utilizzando una tecnica che veniva tipicamente insegnata degli agenti delle forze speciali del KGB.

Alexei Navalny ucciso con un pugno al cuore

Alexei Navalny, l’oppositore di Putin deceduto in una colonia penale russa, è stato probabilmente ucciso con un pugno al cuore, dopo essere stato esposto a condizioni di gelo per diverse ore.

È questa, secondo la rivelazione lanciata dal Times, la causa della morte dell’attivista russo che era stato condannato a 9 anni di carcere in una colonia penale di regime severo a Charp, oltre il circolo polare artico, in completo isolamento e impossibilitato a comunicare con l’esterno.

Vladimir Osechkin, l’attivista che ha rivelato al Times le cause della morte di Alexei Navalny, che sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore

Secondo il quotidiano britannico, Navalny sarebbe stato ucciso con il “pugno singolo”, una tecnica che un tempo veniva insegnata agli agenti delle forze speciali del KGB, l’agenzia di servizi segreti dell’Unione Sovietica ufficialmente attiva fino al 1991.

I segni sul corpo di Navalny

Il Times ha ricevuto le informazioni sulla morte dell’oppositore di Putin da Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net. Secondo Osechkin, i lividi rinvenuti sul corpo di Alexei Navalny  erano coerenti con la tecnica mortale utilizzata dai membri dell’ex polizia segreta sovietica (della quale Putin è stato militare e funzionario).

Stando alla ricostruzione di Osechkin, il 47enne Navalny è stato obbligato a restare tra le due e mezza e le quattro ore in uno spazio di isolamento all’aperto, con una temperatura che è scesa fino a -27 gradi. Una pratica ancora più crudele di quanto usuale nelle colonie penali russe, nelle quali questa pena dura solitamente non più di un’ora.

Secondo quanto Osechkin ha detto al Times, i carnefici di Navalny hanno “distrutto il suo corpo tenendolo fuori al freddo per lungo tempo e rallentando la circolazione sanguigna al minimo […] Diventa poi molto facile uccidere qualcuno, in pochi secondi, se l’agente ha una certa esperienza in questo campo”.

Le accuse della vedova di Navalny

Secondo l’attivista Osechkin, che sul suo sito raccoglie testimonianze di prigionieri e lavoratori delle colonie penali russe, le informazioni rivelate al Times provengono da una fonte che lavora nella colonia penale artica dove Navalny è morto lo scorso venerdì 16 febbraio.

Anche la vedova di Navalny ha affermato che il marito è stato ucciso, e ha accusato Putin sostenendo che il 47enne sia stato avvelenato con l’agente nervino Novichok, e che le autorità russe stanno cercando di coprire l’assassinio rifiutandosi di rilasciare il corpo.

Fonte foto: ANSA

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