Green pass, Alessandro Gassman scatena le polemiche: il tweet

Alessandro Gassmann è di recente tornato in Italia da un viaggio all’estero e ha deciso di raccontare la sua esperienza con i controlli anti-Covid. Il suo tweet, però, ha scatenato un ampio dibattito sui social e i commenti si dividono tra chi è d’accordo con l’opinione del popolare attore e chi ne critica il pensiero.

Questo il tweet di Gassmann: “Torno dall’estero dove, per farmi ripartire, giustamente, mi chiedono: certificato di avvenuta vaccinazione, green pass, tampone del giorno prima, mi misurano la febbre. Arrivo a Roma: nulla. A voi il commento, io non ne ho”.

In Italia, ricordiamo, dal primo settembre sarà obbligatorio il green pass per viaggiare su aerei, treni e navi. Via libera quindi al certificato di vaccinazione, tampone negativo o avvenuta guarigione dal coronavirus.

Tra i commenti al tweet di Gassmann qualcuno scrive: “I controlli si fanno in partenza. Se è partito verso un Paese diverso dal suo, perché può spostarsi in Italia non vi sono controlli, vuol dire che la documentazione era completa, che senso ha dopo qualche ora di volo ricontrollare tutto”.

Il parere di un altro utente è questo: “Credi di infettarti sul volo? Ed anche fosse, credi che il tampone rileverà qualcosa dopo un’infezione partita da pochissime ore? Rilassatevi un pochetto”.

“Lavoro in aeroporto… – ha scritto un altro utente -. I controlli si fanno in partenza. Se è partito verso un paese diverso dal suo, perché per spostarsi in Italia non vi sono controlli, vuol dire che la documentazione era completa, che senso ha dopo qualche ora di volo ricontrollare tutto!!

Dopo i commenti al tweet, Gassmann ha deciso di replicare: “Quindi i controlli si fanno solo dall’aeroporto di partenza? RECEPITO”.