Afghanistan, il presidente Ghani criticato sui social per la sua fuga
Ashraf Ghani è fuggito lasciando Kabul in mano ai talebani. Su Facebook ha spiegato la sua scelta, ma è stato subissato di critiche
L’arrivo dei talebani a Kabul è risultato nell’incontrastata ascesa al potere delle forze estremiste islamiche dopo 20 anni. All’avvicinarsi dell’esercito, il presidente Ashraf Ghani ha lasciato l’Afghanistan diretto probabilmente in Uzbekistan via Tagikistan, come riportano i media, e ha pubblicato su Facebook un lungo post in cui ha spiegato la sua decisione.
Afghanistan, Ghani spiega la sua decisione su Facebook
“Oggi, mi sono imbattuto in una scelta difficile – ha scritto Ghani – avrei potuto affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro paese a cui ho dedicato la mia vita, per proteggerlo negli ultimi vent’anni. Se ci fossero stati ancora innumerevoli connazionali martirizzati e avessero affrontato la distruzione della città di Kabul, il risultato sarebbe stato un grande disastro umano in questa città da sei milioni”.
“I talebani ce l’hanno fatta a rimuovermi, e per evitare un bagno di sangue ho pensato che fosse meglio uscire” ha sottolineato Ghani.
Afghanistan, pioggia di critiche per Ghani
Ma la sua scelta è stata duramente criticata sui social network. Il ministro della Difesa del governo di Ghani, Bismillah Khan Mohammadi, ha scritto su Twitter un messaggio che ha raccolto migliaia di like: “Ci hanno legato le mani dietro la schiena e hanno venduto la patria, al diavolo l’uomo ricco e la sua banda”.
Ma tra i detrattori di Ghani c’è anche chi lo critica non solo per la sua fuga, ma anche per il suo operato precedente. Un reporter del New York Times a Kabul, Sharif Hassan, ha twittato: “Ghani avrebbe potuto raggiungere un buon accordo con i talebani tre mesi fa. Si è rifiutato di farlo. Ora è fuggito. E gli afghani, che sono in gran parte contro l’ideologia talebana, devono pagare il prezzo dei suoi errori. È così ingiusto. Gli afghani non perdoneranno mai Ghani e i suoi due scagnozzi, Mohib e Fazly”.