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A Quarto Grado la confessione del padre sull’omicidio di Saman Abbas: “I miei nipoti hanno ucciso mia figlia”

A Quarto Grado la deposizione inedita di Shabbar Abbas, il padre di Saman, condannato con la moglie per l'omicidio della figlia

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Maria Francesca Moro

GIORNALISTA

Giornalista professionista specializzata in cultura e ambiente, si occupa anche di cronaca, attualità e politica. Inizia il suo percorso nel mondo della carta stampata, per poi impugnare la telecamera e raccontare l’attualità su social e tg nazionali.

Durante l’ultima puntata di Quarto Grado di questa stagione, in onda venerdì 31 maggio, si è tornato a parlare del caso dell’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane uccisa a Novellara, in Emilia-Romagna, tre anni fa. A parlare è il padre Shabbar, di cui è stata mostra la deposizione avvenuta nel carcere di Modena lo scorso 19 aprile.

La deposizione di Shabbar Abbas a Quarto Grado

Shabbar Abbas e la moglie Nazia Shaheen sono stati condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della figlia Saman, uccisa appena 18enne.

Durante la puntata del 31 maggio 2024 di Quarto Grado è stata mostrata, in esclusiva, la deposizione rilasciata dall’uomo al Pm, in presenza dei suoi avvocati, nel carcere di Modena.

Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas

Nel video si ascolta Abbas negare la propria colpevolezza e quella della moglie, accusando lo zio della ragazza, Danish Hasnain, e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq.

Ai magistrati Abbas ha raccontato di aver ordinato una spedizione punitiva nei confronti di Saqib, il fidanzato della figlia: “Avevo detto di non picchiarlo forte, in modo da non far arrivare l’ambulanza, ma solo di picchiarlo per fargli paura”.

Conferma che “Saman è morta e che è stata uccisa”, sostenendo che vi sia più di un colpevole: “Non è stata uccisa da una sola persona: quella sera ce n’era più di una. Come ha fatto Danish a fare quella buca da solo? Ha usato due badili? C’era qualcun altro: due o tre persone”.

L’uomo afferma di non aver detto prima la verità per paura: “Non ho parlato fino a ora per salvare mio figlio. Il papà di Ikram, suo zio, è tutta gente pericolosa. Sono persone molto pericolose. Mi dicevano: ‘c’è tuo figlio, te n’è rimasto uno, non accusare nostro figlio…’”.

“Io voglio solo giustizia per mia figlia. – conclude Abbas – Rimango in carcere, non c’è problema, tanto fuori non ho più niente. Quando sento in televisione che io e mia moglie abbiamo ammazzato nostra figlia, mi fa molto male”.

L’omicidio di Saman Abbas

Saman Abbas, 18 anni, fu uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2021 a Novellara, dove viveva con la famiglia, in provincia di Reggio Emilia.

Per l’omicidio della ragazza la Corte d’assise di Reggio Emilia ha condannato all’ergastolo i genitori e a 14 anni di reclusione lo zio.

Nelle motivazioni della sentenza i giudici affermano che “la decisione di uccidere la giovane ragazza” è “stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con Danish Hasnain” e “si può affermare con sconfortante certezza che gli imputati abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire”.

Hasnain ha ottenuto uno sconto di pena grazie al rito abbreviato e per via della caduta delle aggravanti. I figli – cugini della vittima – sono stati assolti.

La madre Nazia Shaeem, da tempo latitante in Pakistan, il 31 maggio 2024 è stata catturata dalla polizia del Punjab ed è in attesa di estradizione.

Fonte foto: ANSA

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